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Legg Mason scommette sul biotech

10/6/2014

Evan Bauman, co-manager del comparto da 3,2 miliardi di dollari, il Legg Mason ClearBridge US Aggressive Growth Fund, spiega in quali settori si può trovare valore in questo contesto di mercato


Il mercato USA mostra ancora la presenza d’interessanti sacche di valore, nonostante l’indice S&P 500 abbia raggiunto picchi record, afferma Evan Bauman, co-manager del comparto da 3,2 miliardi di dollari, il Legg Mason ClearBridge US Aggressive Growth Fund

 

“Le valorizzazioni, rispetto a tre o quattro anni fa, non sono economiche”, ci dice Bauman. “Sono tuttavia presenti sacche di opportunità nei settori dei Media, dell’Energia, della Salute e della Tecnologia, dove le aziende attraversano una fase di consolidamento, con dividendi in espansione e i cui titoli azionari, in alcun casi, sono scambiati a circa 12-14 volte gli utili. Con la crescita organica condizionata al pagamento di un premio, la selezione titoli resta di primaria importanza, soprattutto laddove i multipli di valorizzazione siano ancora appetibili”.

 

Bauman sottolinea che, proprio come il mercato, i titoli del settore biotecnologico – un’area focale del comparto – rappresentano un miscuglio molto variegato: in parte sottovalutati e in parte “presumibilmente” sopravvalutati. “E’ importante distinguere tra le aziende a piccola e media capitalizzazione, dove potrebbero essere presenti titoli sopravvalutati, e le grandi blue-chip del settore delle Biotecnologie, complessivamente economiche e che compongono la maggior parte dell’esposizione del Fondo alle biotecnologie”, dichiara.

 

Le società biotecnologiche blue-chip presenti in portafoglio costituiscono oltre il 16% della posizione totale in questo settore, pari a circa il 18%, riguardo alla quale i gestori mantengono un atteggiamento decisamente ottimistico. “Biogen Idec, ad esempio, è negoziata a meno di 22x le stime per il 2015 degli utili per azione corretti e vanta una nutrita pipeline di prodotti promettenti”, asserisce Bauman. “Si prevede che la società registri quest’anno una crescita delle vendite e degli utili per azione corretti pari rispettivamente al 72% e al 42%. Anche Amgen, esibisce una pipeline promettente (incluse alcune terapie per il trattamento della psoriasi e del colesterolo) e tuttavia l’azienda è scambiata a sole 14,3x gli utili per azione corretti previsti nel corso del 2015, con un rendimento da dividendi del 2%. Amgen si è inoltre impegnata ad offrire agli azionisti un rendimento del 60% del reddito netto corretto, tramite la distribuzione dei dividendi e le operazioni di riacquisto azionario”.

 

Tra le altre grandi partecipazioni del Fondo, segnaliamo UnitedHealth Group negoziata a meno di 14x gli utili per azione stimati per il 2015 e Forest-Actavis (ora detenuta in portafoglio come Actavis), frutto di una recente fusione, scambiata a circa 13,5x gli utili per azione stimati per il 2015. Al contempo, SanDisk si scambia ad approssimativamente 14,5x gli utili per azione stimati per il 2015.

 

I quattro settori chiave del Fondo, principalmente difensivi dal punto di vista economico, sono Salute, Energia, Tecnologia e Media. I gestori sono ottimisti rispetto ai contenuti multimediali e sulle opportunità presenti nel settore del Video in streaming, motivo che li ha spinti a detenere le posizioni in AMC, Discovery, Starz e MSG. In generale, si concentrano soprattutto sulle società che ritengono possano impiegare i propri bilanci in maniera favorevole agli azionisti, oltre che per espandersi.

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