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Amundi, la discesa dei tassi di default dei bond high yield continuerà?

8/2/2017 | Redazione Advisor

Dopo quello che è accaduto nel primo semestre l'asset manager francese spiega in un report cosa aspettarsi nei prossimi mesi


Nel primo semestre del 2017 abbiamo assistito a una forte contrazione dei tassi di default delle obbligazioni high yield americane, cosa asepttarsi quindi nel prossimo semestre? Per Amundi Asset Management "A gennaio, il tasso di default è stato del 5,9% per le imprese americane a carattere speculativo, raggiungendo il picco di quello che viene definito l’attuale "mini-ciclo" dei default. Il tasso è poi sceso a marzo al 4,7%, per toccare poi il 3,8% a giugno: le ultime previsioni delle agenzie di rating indicano il 3% circa per il dicembre di quest'anno, in linea con le nostre previsioni riviste al ribasso in funzione degli indicatori anticipatori sui default" spiega un report del gruppo.

 

Nei prossimi mesi dovremmo quindi assistere a un calo più moderato del tasso di default, anche perché gli aumenti e le diminuzione all’interno dell'attuale "mini-ciclo" non sono imputabili a una recessione e/o a una crisi finanziaria, ma quasi interamente alle materie prime.

 

"Al momento, fatta eccezione per le materie prime, il settore della distribuzione sembra evidenziare alcuni segnali di stress, anche se il mese scorso sono stati registrati solo alcuni casi di default, con un distress ratio del 17%, attualmente il più alto tra i principali segmenti americani. Secondo gli ultimissimi dati pubblicati da Fitch, il settore retail negli USA presenterebbe tuttavia un tasso di default ancora molto limitato, dell'ordine solamente dell'1,8%. Moody's prevede da qui a un anno un tasso di default del 4,5% per i dettaglianti e del 7% per il settore dei media: in entrambi i casi l'incremento è molto limitato in entrambi i settori, che rappresentano rispettivamente il 3,7% e il 4,7% delle obbligazioni high yield del mercato americano" evidenzia il report.

 

"La disamina dei trend recenti riguardanti l'offerta di obbligazioni rivela che il rifinanziamento sta riguada-gnando terreno rispetto alle operazioni di fusione e acquisizione e alle voci di spesa in vista dell'acquisizione di nuove obbligazioni: si tratta di un segnale incoraggiante che tiene conto anche dei bisogni limitati di rifinanziamento delle aziende USA nei prossimi due anni. In conclusione, i tassi di default probabilmente continueranno a calare negli USA nei prossimi trimestri anche se a un ritmo più blando rispetto al trend osser-vato in questi primi mesi del 2017: questo scenario sembra essere in linea non solo con le indicazioni dei fattori top down, ma anche con i fattori bottom-up e con quelli del mercato. La riduzione dei tassi di default negli Stati Uniti dovrebbe essere accompagnato da uno scenario ancora piuttosto positivo per le obbligazioni high yield europee. Negli ultimi anni l'Europa non ha seguito gli Stati Uniti nel mini-ciclo guidato dalle materie prime ed è rimasta su livelli ciclici bassi che dovrebbero trovare conferma anche nei prossimi trimestri" conclude il report.

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