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Generali Investments: politica commerciale al centro

4/3/2018 | Greta Bisello

La prospettiva di una guerra sui dazi tra Stati Uniti e Cina ha innescato il nervosismo del mercato nei giorni scorsi, ed è probabile che rimarrà il tema dominante anche nelle prossime settimane


Le tensioni commerciali innescate dai provvedimenti di Trump non accennano a diminuire di tono e anzi la Cina ha iniziato la sua reazione generando così un nuovo picco di volatilità. L'S&P 500 ha subito forti perdite da inizio settimana anche alla luce delle correzioni dei titoli tech, dopo gli scandali che hanno investito Facebook.

Paolo Zanghieri, senior economist di Generali Investments registra un calo dei rendimenti core nel mercato obbligazionario; il Treasury decennale in calo di 8 punti base al 2,74% e quello sul Bund a 0,49%.

 

Le obbligazioni governative dei paesi periferici hanno ottenuto buoni risultati, nonostante una situazione politica complessa: in Italia restano alte le possibilità di un governo euroscettico, mentre la Catalogna potrebbe dover affrontare nuove elezioni regionali entro i prossimi due mesi. Tuttavia, lo spread BTP-Bund si è ristretto a 129 bps, mentre quello Bonos-Bund ha beneficiato dell'upgrade del debito spagnolo da parte di S&P (da BBB + a A-), registrando un calo di 7 punti base a quota 67. Le tensioni geopolitiche hanno invece spinto il Brent fino a quota 70 dollari al barile.

 

Nei prossimi giorni l’andamento dei mercati continuerà a dipendere molto dagli sviluppi sul commercio globale, un tema su cui permane al momento una incertezza molto forte. L'amministrazione statunitense dovrebbe pubblicare l'elenco delle esportazioni cinesi su cui intende applicare l'aumento tariffario annunciato e, probabilmente fornire maggiore chiarezza su come e in quali paesi verranno applicati i dazi su acciaio e alluminio. I

La Cina dal canto suo ha annunciato misure restrittive sull'importazione di oltre 120 beni statunitensi (per lo più agricoli); ulteriori ritorsioni da parte della Cina saranno annunciate entro le prossime settimane.

 

A livello di indicatori macroeconomici, il rapporto sull'occupazione di marzo (in agenda per venerdì 6 aprile), fornirà elementi sull’andamento del mercato del lavoro americano: l'esperto di Generali Investments prevede un ritmo ancora stabile di creazione di posti di lavoro, portando il tasso di disoccupazione al 4% e la crescita delle retribuzioni intorno al 2,7% su base annua. I PMI potrebbero dare qualche indicazione sulla durabilità dell'espansione ciclica. Nell'area euro la stima flash dell'inflazione di marzo (prevista per mercoledì 4 aprile), dovrebbe segnalare pressioni leggermente più forti, con il tasso core in salita fino all'1,1% su base annua.

 

 

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