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Titoli di Stato, l’approccio giusto per gli investitori ESG

5/29/2019 | Daniele Riosa

Municchi (M&G Investments): “I bond governativi sono certamente più difficili da valutare in ottica ESG rispetto a quelli societari, ma…"


Per Maria Municchi, manager del fondo M&G (Lux) sustainable allocation di M&G Investments, “l’investimento in titoli di Stato solleva questioni complesse. Quando nel 2017 Goldman Sachs ha acquistato titoli del governo venezuelano è stata fortemente criticata per il sostegno a un regime impopolare, mentre in occasione di altre crisi, gli investitori che vendevano titoli governativi (i primi bond vigilantes) talvolta sono stati accusati di punire in questo modo le popolazioni locali e sovvertire l’autodeterminazione. Tale complessità, comunque, non è un buon motivo per tenersi alla larga dai titoli di Stato come categoria di investimento”.

“Tanto per cominciare - spiega l’analista - è chiaro che qualsiasi governo svolge un ruolo di primo piano ai fini di quegli stessi fattori ESG che stanno a cuore agli investitori. Dal punto di vista finanziario, poi, i titoli di Stato rappresentano un’asset class che può contribuire in misura sostanziale al rendimento e alla gestione del rischio di portafoglio, attraverso posizioni di duration lunghe o corte, un aspetto particolarmente rilevante per molti fondi multi-asset che ambiscono a offrire proprietà di remunerazione e volatilità specifiche e costanti, in condizioni di mercato diverse”.

Quindi, dove si può fare la differenza? “L’ampia gamma di attività svolte dai governi implica che nessuno sarà esente da critiche, se l’esame in base ai criteri ESG viene effettuato in modo particolarmente rigoroso. Un caso ovvio sono i fondi destinati alla difesa, oppure la dipendenza di molti Paesi dalla produzione di carburanti fossili, ma è evidente che gran parte della spesa governativa sarà orientata a migliorare il tenore di vita della popolazione. Come dimostra l’esempio del Venezuela, esiste il rischio che l’investimento nel debito governativo possa essere percepito come avallo di una determinata posizione politica o come sostegno al sistema di potere vigente. A nostro avviso, atteggiamenti di questo genere sono da evitare”.

 “I titoli governativi – conclude Municchi - sono certamente più difficili da valutare in ottica ESG rispetto a quelli societari, ma il ruolo che svolgono in termini di opportunità di investimento e, soprattutto, di incidenza sul futuro del mondo, è troppo importante perché li si possa ignorare”.

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