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Al rischio recessione la risposta potrebbe essere fiscale

6/25/2019

Dopo aver fornito la principale risposta alla crisi finanziaria globale del 2008-09, la politica monetaria ha probabilmente raggiunto i propri limiti. Ecco qual è la soluzione di Hermes Investment Management


La politica monetaria questa volta potrebbe non bastare. Dopo essere stata salvifica in occasione della crisi finanziaria del 2008, oggi potrebbe aver raggiunto il suo limite.

Allora è bene preparsi altre soluzioni alternarive come ad esempio le politiche fiscali espansive.

Tuttavia su questo mette in guardia Silvia Dall'Angelo, senior economist di Hermes Investment Management che sostiene però che "nell’ambito di un panorama internazionale sempre più frammentato, le economie globali potrebbero faticare a formulare una risposta monetaria e fiscale coordinata e, quindi, efficace".

 

Le Banche centrali infatti "durante la prossima recessione non saranno in grado di fornire lo stesso tipo di stimolo utilizzati durante le crisi precedenti. Non saranno in grado di spostare il tasso d’interesse reale di riferimento significativamente al di sotto di un già basso r* tagliando i tassi di interesse nominali - e colpiranno più spesso il limite inferiore effettivo (ELB). Le aspettative di inflazione bassa possono costituire un ulteriore vincolo, in quanto implicano che la soglia minima per il tasso di interesse reale sia più elevata di quanto dovrebbe essere" spiega l'esperta.

 

Infatti, spiega la Dall'Angelo "Nell'attuale configurazione, potrebbe avere senso utilizzare il debito pubblico, in particolare per finanziare spese che aumentano la produttività, come il finanziamento di progetti di infrastrutture pubbliche. Tuttavia, la percentuale di debito pubblico rispetto al Pil è già elevata nei paesi sviluppati (prossima quasi al 100% in media), e ciò indica quanto limitato sia il margine per utilizzare in modo significativo la politica fiscale. Inoltre, mentre una politica monetaria accomodante sta mantendendo bassi i tassi, un aumento del debito potrebbe causare tassi di interesse più elevati, in particolare se i mercati finanziari dovessero dubitare della loro sostenibilità".

 

Sembrerebbe quindi che tanto la politica monetaria quanto quella fiscale potranno poche senza un coordinamento a livello internazionale. C'è da chiedersi se la risposta sarà univoca e riuscirà ad arrivare con una sola voce stando alle crescenti frammentazioni in diversi ambiti.

 

 

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