Tempo di lettura: 2min

Risparmiatori italiani pentiti e preoccupati

5/27/2020

Una ricerca di Columbia Threadneedle Investments fa luce sulle incertezze degli italiani in questa fase di shock da pandemia


Due risparmiatori su tre sono pentiti delle scelte di pianificazione finanziaria effettuate prima dello scoppio della crisi da Coronavirus, ma aumenta la consapevolezza della necessità di affidarsi a dei professionisti per un corretto approccio agli investimenti. E’ quanto emerge da un recente sondaggio, condotto da Columbia Threadneedle Investments su un campione rappresentativo di 800 persone, che mette in evidenza le incertezze e le preoccupazioni degli italiani in questa fase di shock da pandemia.

 

Il sondaggio evidenzia che ad essere più propensi a rivedere le proprie scelte d’investimento sono i più giovani, ben il 78% tra i 25 e i 34 anni, ma anche gli over 65 non sono immuni dal pentimento, con un 48% che afferma che avrebbe potuto agire diversamente. Ma di cosa si pentono maggiormente i risparmiatori? Un italiano su tre (31%) ritiene di non avere un piano finanziario adeguato, mentre circa uno su nove (11%) di avere un orizzonte temporale troppo di breve termine.

 

Un aspetto positivo emerso dall’indagine è che molti sembrano aver imparato dai propri errori: il 40% degli investitori italiani vuole investire con maggiore diversificazione in futuro, il 42% darà maggior valore e spazio alla consulenza finanziaria, il 51% sta identificando nuove opportunità di investimento. Il 44% è, però, diventato più avverso al rischio. Questo 44% è la parte di popolazione che la crisi ha reso più incline a privilegiare maggiormente la liquidità. Un segnale di allarme che, sottolinea Columbia, “da una parte deve far pensare, in un Paese come il nostro in cui oltre 1.600 miliardi di euro sono già fermi nei conti correnti (fonte ABI) e, dall’altra, può stimolare il risparmiatore ad affidarsi a dei professionisti per ottimizzare l’allocazione di portafoglio. Ad oggi, però, solo il 13% degli investitori italiani si è già approcciato o intende confrontarsi a breve con un consulente professionale e il 17% è ancora restio a pagare per una consulenza professionale”.

 

Dall’indagine emerge anche quanto l’incertezza e l’imprevedibilità del contesto attuale possano causare danni importanti sulla percezione del futuro, soprattutto per i più giovani. Sette italiani su dieci (70%) ritengono infatti che questa crisi avrà un impatto duraturo sulla propria situazione patrimoniale. Stessa percezione anche per coloro che detengono investimenti finanziari (65%). È la fascia d'età compresa tra i 25 e i 64 anni che sente di trovarsi più a rischio, forse un riflesso delle scarse aspettative sulle opportunità economiche nel prossimo decennio, mentre per la fascia d'età over 55 – quella più vicina al pensionamento – la paura degli impatti negativi a lungo termine è minore. Con la relativa stabilità maturata negli anni e la natura costante del loro reddito (ad es. la pensione statale o entrate frutto di eventuali rendite) questo gruppo si trova ad affrontare meno incertezze.

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?