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Ecco chi "vota" Trump. E chi "vota" Biden

10/7/2020

A livello di settori industriali, chi festeggia in caso di vittoria dell'attuale presidente USA? Quali sono, invece, le aziende che beneficerebbero di un cambio radicale della politica? Ne abbiamo parlato con Savatteri (T.Rowe Price).


“Queste elezioni arrivano in un periodo non banale: siamo nel bel mezzo di una pandemia e abbiamo di fronte una recessione che ricorda quella vissuta durante la grande depressione. Una Recessione che necessita di forti stimoli monetari e fiscali”. Donato Savatteri, Head of Southern Europe, T. Rowe Price, ritiene questa premessa necessaria prima di qualunque riflessione sull’andamento delle prossime elezioni americane, anche perché “la parte fiscale è demandata alla politica e, quindi, le divisioni tra Trump e Biden in tema di stimoli fiscali sono fondamentali per gli investitori”, continua Savatteri che, però, avverte: “lo spauracchio principale riguarda l’incertezza dell’esito. Per gli asset più rischiosi è fondamentale che le elezioni si chiudano con un esito certo e ben chiaro. Poi, ovviamente, una vittoria sicura di Trump o di Biden possono favorire alcuni settori rispetto ad altri, ma sicuramente è importante che non si arrivi ad uno stallo politico. Quello sarebbe il risultato peggiore”.

 

E, a livello di settori, chi festeggia in caso di vittoria di Trump? “Se vince Trump cambierebbe poco per le politiche economiche e, in una prima fase, questo potrebbe essere positivo per lo S&P 500, anche perché l’attuale presidente si è sempre dimostrato pro business, pro asset finanziari. Inoltre, a livello fiscale, Trump ha già parlato di una riduzione delle imposte per le aziende con ovvi benefici per i grandi titoli azionari” risponde Savatteri che tra i settori più favoriti indica il mondo della tecnologia, della difesa, dell’energia e tutto il mondo delle small cap che beneficerebbero dello spirito protezionista di Trump.

 

Discorso differente per Biden che “dal punto di vista fiscale prevede un aumento delle tasse sulle imprese, sulle plusvalenze e sui redditi più alti, con una riduzione, invece, del carico tributario per i ceti più bassi. Una politica che avrebbe un impatto negativo sulle aziende dello S&P 500 che, secondo i nostri esperti, potrebbe vedere gli utili ridursi del 9-11%” spiega Savatteri. Di contro, però, Biden potrebbe favorire le esportazioni e quindi avere un impatto esattamente contrario al protezionismo firmato Trump. In questo contesto i settori che più di altri beneficerebbero di una vittoria di Biden, considerando anche le sue dichiarazioni in tema di Green Economy, sono quello elettrico e delle utility. Mentre sarebbero penalizzate le aziende del settore oil & gas, così come, a detta di Savatteri, quelle del mondo healthcare, a causa delle politiche pro-welfare pubblico di Biden.

 

A questo punto, a livello di asset allocation, come conviene muoversi? “La parola d’ordine è e rimane la diversificazione che, in questo caso, deve essere molto bilanciata tra asset rischiosi e meno rischiosi” risponde Savatteri che guarda con attenzione all’azionario globale, al mondo tecnologico, alle azioni di alcuni mercati emergenti, al credito, all’obbligazionario high yield e alle valute rifugio. “Quello che è importante avere ben in mente è che abbiamo di fronte una possibile ripresa a ‘K’ che vedrà crescere solo una parte delle aziende, mentre altre dovranno fare i conti con una recessione più lunga” conclude Savatteri.

 

 

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