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Mercati in frenata: gli errori da evitare

6/23/2021 | Lorenza Roma

I mercati appaiono disorientati, mentre l'investitore deve saper posizionare il proprio portafoglio, tenendo a mente un paio di considerazioni per evitare errori di valutazione. I consigli di Alessandro Fugnoli, strategist di Kairos


"Per un anno i mercati azionari hanno viaggiato con il pilota automatico, politiche fiscali e monetarie straordinariamente espansive, fine della pandemia a portata di mano e fortissima ripresa economica, hanno creato le condizioni per un rialzo regolare, inesorabile e apparentemente senza fine. Qualcosa, tuttavia, sembra essersi inceppato nel meccanismo del rialzo", spiega Alessandro Fugnoli, strategist di Kairos. "Le politiche fiscali e monetarie si sono fatte un po’ più incerte, il piano fiscale di Biden incontra alcuni ostacoli in Congresso, la FED inizia a parlare di riduzione dell’acquisto di titoli, il cosiddetto “tapering” e anche la BCE comincia a discutere su quando terminare il programma di acquisti straordinari che scade a marzo 2022. La crescita globale mostra qua e là dei vuoti d’aria, mentre l’inflazione tocca livelli che non si vedevano da tempo. La variante Delta del virus getta infine un’ombra sulla riapertura estiva e sulla prossima stagione fredda", ha aggiunto lo strategist.

 

I mercati sembrano a tratti disorientati e c’è persino chi parla di rischi di stagflazione o di deflazione per l’anno prossimo. "Due errori sono da evitare", dichiara Fugnoli. "Il primo è pensare che non è cambiato niente e che si debba continuare a comprare qualsiasi ribasso anche piccolo. No, qualcosa è cambiato nel momento in cui le banche centrali e i mercati mettono a fuoco il 2022 e cercano di capire come sarà il mondo dopo che l’attuale fiammata di crescita economica e di inflazione sarà terminata. Ci sono dubbi e incertezze ed è legittimo pensare che si navigherà a vista, senza il pilota automatico e con meno reti di protezione. Il secondo errore, è pensare che il terreno sui cui appoggiamo sia particolarmente fragile e che il carattere artificiale della ripresa stia per far emergere tutte le sue debolezze, provocando una caduta pesante delle borse. No, nemmeno questo è vero. La ripresa è solida, e il 2022 nelle sue grandi linee è già impostato come un anno di crescita del 3-4% in America e del 2-3% in Europa, mentre l’inflazione l’anno prossima sarà del 2-3% in America e vicino al 2% in Europa", puntualizza lo strategist.

 

"In concreto, chi investe deve prepararsi a un rallentamento della velocità tendenziale del rialzo azionario e di una volatilità favorita anche da fattori stagionali. Non ci si deve però aspettare un’inversione di tendenza prolungata e marcata. Chi ha una buona esposizione azionaria, dovrà quindi evitare la tentazione di aumentarla troppo su correzione, per non correre il rischio di spaventarsi e vendere nel caso la correzione sia più profonda. Solo questo, niente di più. Il rialzo non è finito, ma per goderne bene i frutti, bisognerà evitare di diventare avidi", conclude Fugnoli.

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