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Outlook 2023, gli emergenti trainano la crescita

1/16/2023 | Redazione Advisor

Patrice Gautry (UBP): “L'Europa rischia di subire una contrazione più profonda dell'attività a fine anno”


“Nel 2023 la crescita globale sarà probabilmente debole e i rischi di coda restano elevati a causa delle tensioni geopolitiche, della crisi energetica e dell'attuale politica monetaria restrittiva”. Patrice Gautry, chief economist di Union Bancaire Privée, prevede che “i Paesi sviluppati rischiano una recessione nel 2023 e l'Europa appare più fragile a causa delle continue incertezze sull'approvvigionamento energetico”.

Per il gestore “i Paesi emergenti, soprattutto l'Asia, offrono invece prospettive relativamente costruttive, in quanto l'anno prossimo è prevista una ripresa in Cina dopo i cambiamenti nella politica sanitaria ed economica. L'inflazione dovrebbe diminuire rispetto al suo picco, ma in modo progressivo, restando ancora al di sopra del 2% a fine 2023. La politica monetaria restrittiva rimarrà in vigore, con un ulteriore aumento dei tassi di riferimento ma a un ritmo moderato”.

Economie sviluppate: “In dettaglio, la crescita nei Paesi sviluppati si indebolirà ulteriormente nei prossimi trimestri sia nel settore industriale che in quello dei consumi. Negli Stati Uniti la domanda interna è destinata a peggiorare e il mercato del lavoro dovrebbe indebolirsi pur mantenendo uno slancio positivo. L'inflazione core rimane resistente, obbligando la Fed a mantenere un atteggiamento restrittivo e, secondo il nostro scenario, non è previsto alcun allentamento dei tassi di riferimento nel 2023. L'Europa rischia di subire una contrazione più profonda dell'attività a fine anno, a causa della combinazione di shock derivanti dai prezzi dell'energia, inflazione elevata e politica monetaria restrittiva. Dopo che la fiducia ha toccato i minimi durante l'anno, i dati reali dovrebbero deteriorarsi ulteriormente nel 4° trimestre 2022 e si prevede una recessione nel 2023”.

“I Paesi asiatici - prosegue il manager - dovrebbero mantenere una crescita aggregata del 4,2% nel 2023, dopo il 3,6% del 2022; l'andamento positivo della demografia, le esportazioni regionali solide e la posizione esterna confortevole costituiscono un ammortizzatore contro il dollaro forte e l'aumento dei tassi. In India, la crescita dovrebbe rallentare dal 7,2% al 6,5% nel 2023, ma i consumi dovrebbero rimanere un grande sostegno. La spesa per le infrastrutture e lo sviluppo di nuove tecnologie dovrebbero sostenere una crescita regolare”.

“In Cina, dopo un forte rimbalzo nel 3° trimestre, sono tornati i venti contrari a causa delle nuove chiusure locali, con una crescita debole prevista per il 4° trimestre 2022. Tuttavia, le regole della politica Zero-Covid sono state ora allentate e si prevede un maggiore sostegno all’economia”, conclude Gautry.

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