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Reti e SGR: tagliare i costi non è l'unica soluzione

5/6/2019

Cerulli Associates: per alzare la redditività bisogna reinventare in modo creativo sia l'offerta, con soluzioni modulari, sia la politica di contenimento delle spese. Ecco come


Per restare competitivi e resistere alla pressione sui margini, l'industria del risparmio deve continuare ad adattarsi e ripensare in modo creativo non solo la propria offerta, ma anche le politiche di contenimento dei costi. È quanto scrive Cerulli Associates in un recente report in cui segnala come il margine operativo degli asset manager a livello globale sia tornato ai livelli minimi del 2008. In questo contesto i produttori e i distributori di fondi comuni dovrebbero reagire innovando il proprio business e concentrandosi maggiormente su soluzioni outcome-based e utilizzando "una più ampia definizione di valore per i loro clienti istituzionali". Ciò potrebbe includere, ad esempio, indici su misura per i clienti isituzionali o strategie di investimento "ad hoc" per gli investimenti regionali.

Cerulli ricorda che anche gli asset manager passivi, i maggiori responsabili della guerra al ribasso delle "fee", stanno ripensando la propria offerta in ottica "modulare", prevedendo cioè servizi a valore aggiunto che consentiranno di avere un maggiore controllo e supervisione dei prodotti a fronte però di una fee extra che dovrà essere pagata dagli investitori, qualora scelgano queste opzioni.

Quanto alle spese, secondo gli esperti di Cerulli gli asset manager dovrebbero estendere il taglio dei costi oltre la mera riduzione del personale e del numero di fondi. In che modo? Cerulli fa l'esempio di un broker online di fondi comuni che sta mitigando l'impatto delle tariffe ormai prossime allo zero nella sua gamma passiva, tagliando i costi con i fornitori che gestiscono tali fondi. Le politiche di contenimento delle spese, inoltre, vengono sempre più spesso estese anche a tutti i fornitori di una società, come depositari, custodi e revisori dei conti, seguendo un approccio che permette di isolare le commissioni fisse da quelle calcolate in percentuale del patrimonio gestito (AUM) e così di insistere proprio su quei costi fissi che non schizzano in alto al crescere delle masse.

Alcuni gestori patrimoniali, infine, stanno abbandonando l'approccio tradizionale al marketing e alla distribuzione, servizi che possono assorbire tra il 20% e il 30% dei ricavi degli asset manager. In questo caso la soluzione è fare tutto in casa: Cerulli cita il caso di quei gestori di portafoglio attivi sul fronte della comunicazione, anche sui social media e con un proprio seguito di follower, supportando così le divisioni marketing e commerciali. "Pensare in modo innovativo è fondamnetale oggi per il successo e molti asset manager dovrebbero seguire l'esempio di un manager attivo britannico, che ha creato un comitato per l'innovazione con il compito di generare idee per affrontare i problemi del settore" spiega André Schnurrenberger, managing director della divisione europea di Cerulli Associates.

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