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1/19/2016
Non solo le sofferenze in pancia a Banca Mps, finita al centro della speculazione che ha fatto scendere il suo valore in Borsa sotto i 2 miliardi di euro, ma anche i crediti deteriorati di UniCredit, Bpm, Bper, Banco Popolare e Carige finiranno sotto la lente della Bce. I sei istituti, passati sotto la vigilanza europea, hanno avvertito la Consob che l’Eurotower li sottoporrà a una nuova valutazione sui non performing loans. Tra gli altri istituti vigilati da Francoforte, Mediobanca, Intesa Sanpaolo, UBI, Credem e la Popolare di Sondrio per ora non hanno ricevuto alcuna comunicazione dalla Bce.
A gettare acqua sul fuoco, ci pensa una nota del direttore generale dell’Abi Giovanni Sabatini ha detto che la richiesta dell’Eurotower è "un esercizio ordinario di raccolta di informazioni (stock taking) su cui basare i lavori successivi e dunque non di una azione di vigilanza mirata all'adozione di misure specifiche nei confronti di alcune banche".
Quanto alle banche finite nel mirino, Mps ha fatto sapere che l’esame della Bce "ha per oggetto la strategia, la governance, i processi e le metodologie di gestione dei non performing loans" e che "non si registra pertanto alcun elemento di novità rispetto ai dati diffusi nel contesto dell'approvazione dei dati trimestrali al 30 settembre 2015".
UniCredit in una nota ha ricordato che le sofferenze si attestavano, al 30 settembre 2015, a 50,6 miliardi di euro, in calo del 3% rispetto al dicembre 2014 e che il tasso di copertura era pari al 61,4% “tra i più alti in Italia”, tanto che le sofferenze al netto delle riserve ammontavano a 19,5 miliardi, in calo rispetto a dicembre 2014. Bpm da part sua ha sottolineato che il Common Equity Tier 1 ratio minimo in seguito al processo di Supervisory Review and Evaluation Process del 2015 è stato pari al 9%, "fra i più bassi fra quelli resi noti dalle banche italiane soggette a supervisione unica bancaria europea”. Banco Popolare, pronto a convolare a nozze con la Bpm, ha informato che l'attività di revisione si svolgerà fra gennaio e febbraio.
L'istituto di Verona ricorda che al 30 settembre scorso i flussi netti in ingresso relativi al credito deteriorato hanno registrato un sensibile decremento (-56% rispetto all'anno precedente) e che, grazie alla cessione di 950 milioni nominali di sofferenze chirografarie avvenuta lo scorso ottobre, lo stock dei crediti deteriorati è atteso in ulteriore contrazione. Carige si è limitata a comunicare la notifica della Bce scena aggiungere altro.
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