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Popolare di Vicenza: il rosso nel 2016 è di quasi 2 miliardi

3/30/2017

Lo scorso anno l'istituto aveva chiuso con una perdita netta di 1,4 miliardi. I proventi calano di oltre il 30%


Banca Popolare di Vicenza chiude il 2016 con una maxi-perdita di 1,9 miliardi di euro rispetto al rosso di 1,4 miliardi nel 2015. L'istituto spiega che il risultato netto è stato penalizzato "soprattutto dell'evoluzione del credito deteriorato e dell'ulteriore innalzamento dei livelli di copertura, anche in seguito al recepimento delle differenze valutative emerse delle verifiche ispettive condotte dalla BCE sul rischio di credito nel corso del 2016 e ad inizio 2017". Pesano anche l'ulteriore rilevante riduzione delle masse intermediate, gli impatti economico patrimoniali connessi alla decisione di Cattolica Assicurazione di recedere dall'accordo di partnership e gli ulteriori accantonamenti a fondi rischi ed oneri principalmente "riconducibili ai reclami e alla litigation sulle azioni Bpvi e al costo dell'offerta transattiva agli azionisti".

I proventi operativi rispetto al 2015 sono scesi quasi di un terzo (-31,6%) a 720,1 milioni risentendo dell'aumento del costo del funding e dalla riduzione delle masse intermediate che è andata ad abbattersi anche sulle commissioni applicate dall'istituto ai clienti segno che l'istituto sta risentendo anche di un grave danno reputazionale dalle vicende degli ultimi mesi. Calano anche gli oneri operativi, ma appena dell'1,2% a 687,5 milioni consentendo comunque al risultato della gestione caratteristica di mantenersi in positivo per 32,6 milioni (-90,9% rispetto al 2015).

Le rettifiche e gli accantonamenti sono stati pari a 1,7 miliardi in calo del 26,6% rispetto al 2015 (-19,2% a 1,07 miliardi le rettifiche sui crediti). La raccolta diretta è scesa del 14,4% a 18,8 miliardi mentre la raccolta totale ha registrato una flessione del 14,2% a 52,9 miliardi. Per quanto riguarda il futuro, la Popolare di Vicenza richiama il piano 2017-2021 già approvato e ribadisce la necessità di procedere alla fusione con Veneto Banca anche se "l'avviato processo autorizzativo presenta non trascurabili elementi di incertezza". 

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