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Italiani: investono meno. Ma guadagnano di più

7/2/2013 | Italo Marchesi

Ancora un calo per gli investimenti finanziari delle famiglie: nel 2012 il flusso netto ha raggiunto quasi i 16 miliardi registrando un calo di oltre il 50% rispetto al 2011. Ma lo stock è cresciuto di oltre 160 miliardi di euro.


Ancora un calo per gli investimenti finanziari delle famiglie italiane: nel 2012 il flusso netto ha raggiunto quasi i 16 miliardi registrando un calo di oltre il 50% rispetto al 2011, chiuso con investimenti per circa 36 miliardi di euro. Si tratta del volume più basso dal 1995.  A rivelarlo il rapporto "L'assicurazione italiana 2012-2013" dell'Ania secondo il quale la forte flessione degli investimenti in attività finanziarie è "da attribuirsi in larga parte alla riduzione della propensione al risparmio delle famiglie", flessione compensata tuttavia "da un altrettanto marcato calo dei flussi di indebitamento (-3,3 miliardi, +19,7 miliardi nel 2011)". Alla fine, dati alla mano, secondo quanto riferito dall'Ania, il risparmio finanziario (definito come la differenza tra flussi finanziari attivi e passivi) è leggermente aumentato, passando a 19 miliardi dai circa 17 del 2011.

 

Ma cosa hanno scelto le famiglie italiane? Secondo il rapporto dell'Ania i maggiori investimenti sono stati diretti verso depositi a scadenza, con afflussi per 51 miliardi (+10 miliardi nel 2011). In aumento anche gli investimenti in titoli postali, (che comprendono gli strumenti emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti) passati a 14,7 miliardi (+4,2 miliardi nel 2011), e azioni e partecipazioni (+5,7 miliardi nel 2012, da +4,6 miliardi nel 2011). 

 

Più in generale, le famiglie italiane, hanno venduto titoli pubblici italiani, sia a breve sia a medio e lungo termine (nel complesso pari a -27,7 miliardi, a fronte di acquisti per 61,5 miliardi nel 2011) e obbligazioni estere a medio e lungo termine (-24,9 miliardi, da -15,3 miliardi nel 2011). E, sempre nel 2012, gli investitori hanno drenato risorse dalle riserve vita (-5,2 miliardi, -0,3 nel 2011) e hanno continuato a disinvestire in quote di fondi comuni italiani, anche se in misura minore rispetto a quanto registrato nel 2011 (-5,9 miliardi nel 2012, da -22,8 miliardi nel 2011). 

 

Alla fine del 2012, però, nonostante il calo del flusso di investimenti, lo stock di attività finanziarie detenuto dalle famiglie italiane era pari a circa 3.716 miliardi di euro, 160 miliardi in più rispetto al 31 dicembre 2011 (+4,6%); un aumento da attribuire principalmente ai forti rialzi nei mercati azionari e obbligazionari accumulati nel corso dell'anno.

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