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Reti, raccolta quasi da record ad aprile: 5,6 miliardi

5/31/2021 | Daniele Riosa

A fare da traino è stata soprattutto la componente del risparmio gestito che, con una raccolta quintuplicata anno su anno, rappresenta il 75% circa dei volumi totali delle reti di consulenza


Un aprile da ricordare per la Reti di consulenza finanziaria che realizzano il secondo migliore risultato di raccolta di sempre. Come emerge dai dati rilevati da Assoreti, i flussi verso le reti dei consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede, toccano quota 5,6 miliardi di euro (4,7 a marzo).

Da inizio anno le Reti realizzano una raccolta netta pari a 18,6 miliardi di euro con un aumento del 25,7% rispetto allo stesso periodo del 2020. Gli investimenti continuano ad essere direzionati principalmente sui prodotti del risparmio gestito sui quali confluisce il 74,8% delle risorse raccolte; queste ammontano a 4,2 miliardi di euro e risultano in deciso aumento rispetto al medesimo mese del 2020 (+42,2% a/a) ma in contrazione congiunturale (-5,3% m/m). Importanti volumi di raccolta sono realizzati anche sugli strumenti finanziari amministrati; le movimentazioni nette sono positive per 1,7 miliardi di euro, valore allineato a quanto osservato nel 2020 ed in netta crescita rispetto al mese precedente quando il saldo era in rosso. Bilancio mensile negativo per la liquidità (-312 milioni) a consolidamento del processo di riposizionamento del risparmio in giacenza su conti correnti e depositi in soluzioni di investimento più efficienti.

Risparmio gestito

Nel comparto del risparmio gestito si osservano dinamiche evolutive differenziate tra le principali macro-famiglie di prodotto. La distribuzione diretta di quote di fondi comuni di investimento determina volumi netti intorno a 1,8 miliardi di euro (-5,7% a/a; +4,4% m/m); le scelte di investimento privilegiano sempre gli Oicr aperti di diritto estero (1,7 miliardi), ed in particolare le gestioni collettive azionarie e, a seguire, le bilanciate. Positiva la raccolta netta realizzata sui fondi chiusi mobiliari (174 milioni di euro) mentre è ancora negativo il bilancio dei fondi aperti italiani (-58 milioni). Le sottoscrizioni nette realizzate sulle gestioni patrimoniali individuali raggiungono i 783 milioni, valore quasi triplicato rispetto ad aprile 2020 ma in calo nel confronto con il mese precedente (+186,4% a/a; -19,1% m/m); l’80,9% della raccolta netta coinvolge le gestioni patrimoniali in fondi (Gpf). Le risorse nette destinate al comparto assicurativo/previdenziale ammontano a 1,5 miliardi di euro (+121,4% a/a; - 7,7% m/m); i premi netti versati sulle polizze unit linked e multiramo raggiungono, nel loro insieme, 1,4 miliardi di euro. Il contributo mensile delle Reti al sistema degli Oicr aperti, attraverso la distribuzione diretta e indiretta di quote, è pari a 3,7 miliardi di euro, ovvero al 91,4% dei volumi totali (4,1 miliardi); l’apporto da inizio anno sale, così, a 13,4 miliardi e rappresenta il 59% della raccolta netta realizzata dall’intero sistema fondi (22,8 miliardi).

Risparmio amministrato

Nell’ambito della componente finanziaria del risparmio amministrato i volumi intermediati sul mercato primario raggiungono 1 miliardo di euro; in evidenza le risorse nette investite sui titoli di Stato (765 milioni) come conseguenza della finestra di collocamento dei Btp Futura. In evidenza anche le movimentazioni complessive sui titoli azionari, pari a 464 milioni; positivo il bilancio per le obbligazioni e per gli exchange traded product, mentre, nonostante il collocamento sul mercato primario, il bilancio d’insieme dei certificate si conferma negativo. PPPPPPPPPP Marco Tofanelli, segretario generale dell’associazione, spiega che “dal mese di marzo dello scorso anno abbiamo assistito alla decisa contrazione dei consumi e alla forte crescita della propensione al risparmio degli italiani. In tale contesto, la consulenza finanziaria ha evitato che il nuovo risparmio si trasformasse in un inefficiente surplus di liquidità, dimostrando, a poco più di un anno dallo scoppio della pandemia, di avere un ruolo trainante nella ripresa degli investimenti; ruolo che sarà ancora più decisivo nella fase di ritorno alla normalità”.

Sul fronte societario, tra le top perfomer a livello di raccolta netta globale, troviamo Fideuram con più di 1,6 miliardi di euro (970 milioni a marzo), seguita da Fineco con circa 985 milioni (1,082 miliardi a marzo quando era prima in classifica). Sul terzo gradino del podio ecco Banca Mediolanum con 850 milioni.

A livello di raccolta nel gestito, la classifica è la medesima con il gruppo Fideuram a 1,1 miliardi (1,27 nel terzo mese dell’anno) seguita da Fineco con 856 (694 a marzo) milioni e da Banca Mediolanum con 595 milioni rispetto ai circa 617 di marzo.

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