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Fondi in Europa: resistono solo i sostenibili

12/5/2022 | Marcella Persola

Nell'estate la raccolta dei prodotti gestiti ha subito una forte debacle, con 137 miliardi di deflussi, tranne la domanda di fondi SFDR ex articolo 9 che...


Un’estate da dimenticare per l’industria del gestito nel Vecchio Continente. Secondo il report di EFAMA relativi al terzo trimestre del 2022 i dati evidenziano una fragilità dell’industria alle prese con i timori di un’inflazione galoppante, tassi di interesse in aumento e i rischi di recessione. Per questo nel terzo trimestre del 2022 la maggior parte delle principali categorie di fondi ha registrato deflussi netti. Nel dettaglio i deflussi netti sono stati, considerando anche i FIA (che sono principalmente fondi alternativi come il private equity o le infrastrutture) pari a 137 miliardi di euro. 

 

Se guardiamo solo agli Ucits vediamo come il deflusso sia stato di 123 miliardi e in particolare quelli a lungo termine che registrano una variazione negativa di 109 miliardi. I fondi azionari e obbligazionari sono anche loro in terreno negativo rispettivamente di 70 e 22 miliardi. Lo stesso si può dire dei fondi multi-asset e dei monetari che lasciano sul terreno 12 e 15 miliardi. Anche gli ETF per la prima volta dal primo trimestre del 2021 sono in negativo con 3 miliardi di deflussi. 

 

Per quanto riguarda il patrimonio netto di OICVM e FIA è diminuito del 2,4%, chiudendo il trimestre leggermente al di sotto dei 19.000 miliardi di euro.

 

Differente la situazione dei fondi sostenibili. Gli OICVM SFDR ex articolo 9 hanno attirato una raccolta netta stimata di 14 miliardi di euro, mentre gli OICVM ex articolo 8 hanno continuato a registrare deflussi netti.

 

Per Bernard Delbecque, senior director per l'economia e la ricerca di EFAMA: "Gli OICVM e i FIA hanno subito un livello di deflussi netti (137 miliardi di euro) che non si vedeva dal quarto trimestre del 2008.  Una combinazione di fattori diversi, tra cui l'inflazione elevata, i timori per le prospettive dei tassi d'interesse e i rischi di recessione, hanno frenato la fiducia degli investitori durante l'estate. Nonostante queste circostanze difficili, la domanda di fondi SFDR ex articolo 9 è rimasta sostenuta nel terzo trimestre del 2022, portando a una stima delle vendite nette totali di 32 miliardi di euro nel periodo gennaio-settembre 2022".

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