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Di Padre in Figlio, la mappa dei passaggi generazionali

4/14/2017 | Redazione Private

Secondo uno studio realizzato da Cerif con il contributo di Credit Suisse, LCA, Mazars Italia e Mandarin CG, durano in media 3 anni e mezzo, coinvolgono 3,5 familiari e 1,5 consulenti


Ogni anno sessanta mila imprenditori sono coinvolti nel passaggio generazionale. Il percorso che porta gli eredi a prendere in mano il timone dell'azienda di famiglia dura in media 3 anni e mezzo e coinvolge 3,5 familiari e 1,5 consulenti. È quanto emerge da uno studio condotto tra il 2016 e il 2017 dal Cerif, Centro di Ricerca sulle Imprese di Famiglia, in seno all’Università Cattolica del Sacro Cuore, su un campione di 34 piccole e medie imprese, con fatturato compreso tra i 15 e i 150 milioni di euro di fatturato, che hanno affrontato e gestito il passaggio generazionale. L'analisi è finalizzata al conferimento del Premio “Di padre in figlio”, giunto alla settima edizione, promosso con il contributo di Credit Suisse, LCA, Mazars Italia e Mandarin Capital Partners e la collaborazione della Camera di Commercio di Milano e di Monza.

 

Secondo lo studio del Cerif, si possono identificare quattro tipologie di passaggi generazionali: dinamico, stimolato da elementi di discontinuità interni (ed esterni) messi in atto dal potenziale erede; traumatico, a causa della scomparsa improvvisa del fondatore/padrone; aventiniano, tipico di una situazione in cui fondatore/padrone decide semplicemente di lasciare il campo di gioco all’erede e di ritirarsi; tira e molla, caratterizzato da tempi molto lunghi di svolgimento del processo successorio con un continuo lascia e riprendi tra fondatore/padrone e potenziale erede, fatto di un continuo “stop-and-go” di parziali responsabilità, incomplete deleghe, e ridotte autonomie.

 

Il report del Centro di ricerca mette in evidenza come il 71% dei passaggi generazionali sia stato completato con successo. Il 12% ha avuto esito negativo mentre nel 17% dei casi, il trasferimento di responsabilità è tutt'ora in corso. "Nei casi in cui il passaggio è avvenuto in modo ottimale stiamo parlando soprattutto di una tipologia di passaggio “dinamico” e “tira e molla” - osservano i curatori della ricerca -. Di controparte invece nei casi d’insuccesso, le aziende hanno avuto un passaggio “traumatico” o “tira e molla”.

 

“La continuità della successione appare come uno dei problemi più delicati e cruciali dell'azienda familiare anche se viene talvolta considerata un argomento tabù – dichiara il Prof. Claudio Devecchi, amministratore unico e direttore scientifico di CERIF -. Tale reticenza può avere varie cause e dipendere da non pochi fattori, ad esempio la volontà del fondatore di rinviare la soluzione del problema data la sua oggettiva difficoltà, oppure la presenza di una composizione numerosa dei membri della famiglia allargata, ecc.. Il passaggio di testimone va seguito nei minimi dettagli e mai forzare i figli a fare gli imprenditori; se hanno altri interessi è meglio farli restare azionisti e tenerli lontano dalla gestione dell’azienda. Vi sono molti casi eccellenti di imprenditori che consentono all’azienda di essere governata dai figli e quindi di “camminare” anche senza la loro guida; ma c’è anche una miriade di piccoli e medi imprenditori di family business che difficilmente organizzano per tempo il turnover e quando lo fanno faticano ad abbandonare il comando, scegliendo il più delle volte una convivenza sterile, che inibisce le iniziative delle nuove generazioni. Il family business è un sistema complesso e non una situazione di caos emotivo”.

 

Tra i sostenitori dell'iniziativa, quest'anno c'è, per la prima volta, anche Credit Suisse. "L’Europa si distingue dalle altre regioni perché oltre il 50% della ricchezza va oltre la terza generazione, a differenza dell’Asia, dove è poco sopra il 10%", ricorda Stefano Vecchi, ad del Private Banking di Credit Suisse in Italia (nella foto).

 

L’adesione all’iniziativa è libera e gratuita: le schede di adesione sono disponibili e scaricabili presso il sito www.premiodipadreinfiglio.it. La cerimonia di premiazione avverrà nel mese di novembre 2017.

 

La scorsa edizione, ricorda il Cerif in una nota, ha premiato il Pastificio RANA come vincitore assoluto per il miglior passaggio generazionale e per la categoria “Made in Italy”, sono state inoltre assegnate menzioni speciali in differenti altre categorie: “Giovane Imprenditore” a Nuceria Group (Guido Iannone, General Manager); “Storia e Tradizione” a Marchesi Antinori (Albiera Antinori, Vice Presidente); “Piccole Imprese” a PressUp (Maria Stella Adario, ad); “Innovazione” a SAES Group (Massimo della Porta, Presidente); “Apertura del Capitale” a Sol (Aldo Fumagalli Romario, Presidente e ad); “Donne al Comando” a Fratelli Fantini, (Daniela Fantini, Presidente e AD); “Fratelli al Comando” ad Alfa Gomma (Guido ed Enrico Gennasio, Presidente e ceo); “Performance Finanziaria” a IBL Banca (Mario Giordano, ad) e “Internazionalizzazione” a EPTA (Marco Nocivelli, ad).

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