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Azimut investirà il 15% del suo patrimonio in asset alternativi

6/4/2019

È quanto ha annunciato il nuovo management team all'Investor Day a Londra. Il gruppo pronto a crescere nei mercati emergenti. Confermato il target di 300 milioni per l'utile 2019. Libera Impresa: obiettivo 1,5 miliardi di masse entro la fine del 2020


Azimut è pronta a investire almeno il 15% del suo patrimonio complessivo in investimenti alternativi entro la fine del 2024. È quanto è emerso in occasione dell'Investor Day, che si è tenuto martedì 4 giugno a Londra, in cui il presidente del gruppo Pietro Giuliani (nella foto) e il nuovo management team ha fornito agli investitori istituzionali e agli analisti un aggiornamento sulla strategia di crescita e delle linee di business in seguito alla nomina del nuovo consiglio di amministrazione.

In attesa del prossimo piano industriale che sarà presentato al mercato entro i prossimi 12 mesi, i nuovi vertici della società hanno illustrato la strategia di crescita nel settore degli investimenti alternativi, sottolineando il ruolo di punta dell'iniziativa Azimut Libera Impresa, focalizzata negli investimenti in imprese non quotate, che entro 5 anni peseranno non meno del 15% delle masse gestite dal gruppo Azimut. Il team di Azimut Libera Impresa, in particolare, sta già lavorando ad una pipeline di 7 nuovi prodotti e punta a raggiungere il target di 1,5 miliardi di euro di masse entro la fine del 2020.

Il gruppo, inoltre, ha già sottoposto all’autorità di vigilanza lussemburghese una nuova metodologia di calcolo delle performance fees sui fondi lussemburghesi, che porterà a una significativa riduzione dei costi variabili per i clienti, oltre "a modificare in modo significativo il conto economico della società rendendolo molto meno volatile e collegato alle masse in gestione" hanno spiegato i top manager del gruppo. Azimut ha confermato di poter superare i 300 milioni di utile netto nel 2019, target previsto dall’attuale business plan.

Quanto al business all’estero e nei mercati emergenti, dove oggi Azimut detiene quasi il 30% delle masse gestite e dispone di uffici operativi in loco, sono stati comunicati in dettaglio i risultati e la marginalità delle masse estere, che nel 2018 hanno raggiunto circa 120 milioni di euro in ricavi (+27% rispetto al 2017) su un totale di 748 milioni di gruppo e 35 milioni di EBITDA (+67% rispetto al 2017). "300 milioni di euro di utile netto 5 anni fa sembravano sfidanti, oggi sono una base su cui costruire. Azimut, che da sempre, grazie alla sua indipendenza e alla sua capacità di innovazione, è stata first mover nel mercato, oggi si vede rafforzata dalle scelte fatte per diversificare rispetto al maturo mercato italiano: paesi emergenti e investimenti alternativi. Due pilastri del nuovo piano industriale che presto presenteremo al mercato" ha commentato Giuliani.

 

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