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Voluntary disclosure: i dubbi sul ruolo del professionista

3/30/2015

Un recente quesito del Mef ha acceso i riflettori sull'obbligo di segnalazione di operazioni sospette. L'interpretazione dell'avvocato Sabrina Galmarini dello studio legale La Scala


Un recente quesito del Mef e la sua risposta, hanno fatto emergere ulteriori dubbi circa la figura del professionista. Il quesito dice: “Nel caso in cui un professionista consigli al proprio assistito di non accedere alla procedura di collaborazione volontaria ovvero l’assistito decida autonomamente di non accedere alla procedura di voluntary, l’obbligo di segnalazione di operazione sospetta è escluso in virtù dell’esonero di cui all’art. 12 co. 2 del D.Lgs. 231/2007?”. E la risposta: “L’obbligo di segnalazione di operazioni sospette non si applica all’esame della posizione giuridica del cliente in relazione a un procedimento giudiziario, compresa la consulenza sull’eventualità di intentare o evitare un procedimento. L’esonero di cui all’art. 12 co. 2 del D.Lgs. 231/2007 non si estende quindi a tutti i casi di consulenza ma solo a quelli collegati a procedimenti giudiziari”. 

Alcuni dubbi su questa interpretazione, li ha sollevati intervenendo a un recente convegno sulla voluntary disclosure che si è tenuto a Milano, l’avvocato Sabrina Galmarini, partner responsabile del team regulatory di La Scala Studio Legale. “Il Mef - spiega - sembra quasi sostenere che l’apporto del professionista nelle operazioni di voluntary disclosure non sia volto a evitare un procedimento. Certamente la collaborazione volontaria costituisce, di contro, l’ultimo ed il solo strumento per evitare l’accertamento dell’Agenzia delle Entrate (ed in conseguente possibile giudizio) e il procedimento penale per i reati fiscali connessi”.

In ogni caso, Galmarini suggerisce di prestare particolare attenzione alle eventuali SOS relative a vecchi clienti, per i quali il professionista già sapeva delle condotte potenzialmente illecite poste in essere, nell’attesa di ulteriori quesiti e risposte del MEF, prima del 30 settembre 2015, che potrebbero fornire in merito indicazioni più precise.

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