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5/22/2015
Intesa Sanpaolo non parteciperà al risiko bancario che vedrà protagonisti i 10 principali istituti popolari con un patrimonio superiore a 8 miliardi di euro, costretti dal decreto del governo a trasformarsi in spa entro la prima metà del 2016. Piuttosto la prima banca italiana per patrimonio punta a rafforzarsi nel private banking e nell'asset management, settori molto più redditizi in questo momento. Lo ha detto il ceo dell'istituto, Carlo Messina (nella foto), sottolineando che questi ultimi due "sono comparti in cui vogliamo crescere sia con crescita endogena, perché apriremo una filiale a Londra di private banking, e a brevissimo rafforzeremo la nostra società che fa private banking in Svizzera".
"Poi siamo disponibili - ha aggiunto il banchiere - nel caso esistessero opportunità di crescita esogena, a valutarle", anche se ad oggi "sul tavolo non c'è assolutamente niente". Parlando degli effetti del Quantitative easing da qui a fine anno, Messina ha detto che "le prospettive sono sicuramente positive per la banca, cosi' come per tutta l'economia reale". Sullo stato della congiuntura italiana il banchiere ha affermato che "stiamo assitendo a un recupero molto forte dell'economia del Paese, non solo per quanto riguarda le esportazioni, ma anche sul fronte della domanda interna".
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