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Tassi negativi, pericolo o opportunità? Risponde Ubs

5/5/2016 | Stefania Pescarmona

Per registrare performance appetibili, gli investitori obbligazionari possono aumentare la diversificazione e destinare una quota del portafoglio a investimenti alternativi


“Continuiamo a sovrappesare le azioni statunitensi rispetto alle obbligazioni high grade e nel mondo obbligazionario manteniamo il sovrappeso nelle obbligazioni high yield europee rispetto a quelle high grade, ma apportiamo tre cambiamenti alla nostra asset allocation tattica”. A parlare è Mark Haefele, Global Chief Investment Officer di Ubs Wealth Management, che spiega: “Primo, riportiamo a neutralità il sottopeso nelle azioni dei mercati emergenti rispetto a quelle dell’Eurozona; secondo, assumiamo una posizione di sottopeso nel dollaro australiano rispetto al dollaro statunitense; Terzo, riportiamo a neutralità il sottopeso nello yen giapponese rispetto al dollaro Usa”.

 

Secondo Haefele, infatti, sul fronte azionario i profitti delle società degli Stati Uniti dovrebbero migliorare dopo la stagione degli utili in corso, sostenuti dal recupero del greggio, dalla debolezza del dollaro e dalla continua forza dei consumi, mentre sul fronte obbligazionario i tassi negativi continueranno a favorire la caccia ai rendimenti e la liquidità iniettata dalla Bce dovrebbe mantenere bassi i tassi d’insolvenza. Quanto ai Paesi in via di sviluppo, Haefele (anche se nutre riserve sul lungo periodo), parla di un “sentiment migliorato”, grazie agli stimoli delle autorità cinesi, all’orientamento più accomodante della Fed e ai progressi sul fronte politico in Brasile.

 

Alla base del modificato scenario ci sono i dubbi sollevati dai tassi d’interesse negativi e gli interrogativi sull’evoluzione della politica della Fed. La risposta alle incognite rappresentate dai tassi negativi determinerà il successo degli investimenti nei prossimi anni, ma il quadro è complesso e dev'essere affrontato con cautela da parte degli investitori.

 

Il nodo fondamentale è: come fare a riuscire a registrare performance appetibili in un contesto di bassi rendimenti, senza però assumere rischi inaccettabili? In questo contesto, “i concetti d’investimento alternativi possono essere applicati dagli investitori per raggiungere i propri obiettivi”, risponde Haefele, che si attende per i prossimi 5-7 anni rendimenti espressi in dollari del 2,1% l’anno per i titoli high grade e del 2,7% l’anno per le obbligazioni societarie e performance ancora più modeste in franchi svizzeri e in euro. Gli investitori obbligazionari possono accrescere i rendimenti aumentando la diversificazione e adottando l’approccio di alcuni fondi pensione, destinando una quota più elevata del portafoglio alle classi di attivi alternative illiquide, quali hedge fund, private equity, debito privato e attivi reali. “Questi strumenti offrono un premio d’illiquidità che può arrivare a 1,6 punti percenuali di extra rendimento a parità di volatilità”, conclude il Global Chief Investment Officer di Ubs Wealth Management.

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