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Notz Stucki sbarca in Italia con fondo luxury, valuta acquisizioni di sgr o sim

10/17/2018 | Eugenio Montesano

La società ha nel mirino l’acquisizione strategica di sgr o sim con circa un miliardo di masse e un’infrastruttura di collocamento già definita.


Oggi i clienti chiedono e si aspettano un approccio globale per la gestione della ricchezza privata e professionale, maggiore trasparenza e la possibilità di accedere più facilmente e in qualsiasi momento a un più ampio team di esperti, oltre al proprio wealth manager di fiducia.

 

È con questi obiettivi di fornitura di prodotto e servizio che Notz Stucki ha scelto di inserirsi nel mercato dell’asset management italiano per presidiare, a tendere, anche quello del wealth management. Casa di investimento fondata nel 1964 a Ginevra, Notz Stucki oggi conta attivi in gestione per 10 miliardi di euro e una struttura di 28 professionisti attivi nel wealth management a livello europeo.

 

Tre le aree di attività e servizi a clienti privati e istituzionali, tra cui si annoverano l’asset management (fondi Notz Stucki e consulenza su fondi esterni di terzi), il wealth management (mandati discrezionali e consulenza) e il fund engineering (servizi di management company per terzi e personalizzazione di fondi). La società ha una clientela prevalentemente europea (80%) composta, nell’ordine, da investitori svizzeri, spagnoli, francesi e italiani.

 

Oggi un fondo, domani...

In occasione di un incontro con la comunità finanziaria milanese Notz Stucki ha presentato il fondo azionario globale DGC - Franck Muller Luxury Fund, gestito da Marie-Caroline Fonta con l’ausilio dell’advisory di Raffi Balyozyan, responsabile investimenti della divisione finanziaria di Franck Muller, manufacturer svizzero di orologi di lusso.

 

Ma le ambizioni per l’affermazione nel nostro paese non si fermano qui. La società ha infatti nel mirino l’acquisizione strategica di sgr o sim con circa un miliardo di masse e un’infrastruttura di collocamento già definita, che portino clienti dal wealth management (nel caso dell’acquisizione di una sim) o che abbiano già in essere rapporti di gestione sia nella clientela privata che istituzionale.

 

“La clientela principale di riferimento per noi è quella degli investitori istituzionali, mentre contiamo di incrementare il servizio di wealth management per la clientela private e high net worth – family office e imprenditori – attraverso acquisizioni mirate di sim o sgr italiane e svizzere”, spiega a AdvisorPrivate il country manager per l’Italia Giacomo Calef (nella foto). “L’espansione nel mercato dell’asset management per la clientela private potrebbe avvenire quindi indirettamente, come conseguenza collaterale di una possibile operazione straordinaria. È probabile che la società acquisita abbia già collocamento fondi anche sulla parte retail, ma questo non è l’obiettivo primario”


 

Le trattative sono in fase avanzata “e potrebbero concludersi entro fine anno”, afferma Calef, che prima di Notz Stucki ha ricoperto per circa due anni la posizione di senior sales executive nella direzione commerciale di Azimut Capital Management. “Puntiamo a raggiungere il 51% delle società target, dal momento che la maggioranza assoluta e la cessione del controllo sono strumentali per creare sinergie”.

 

Obiettivo private banking

Al timone di Notz Stucki dallo scorso maggio, Calef illustra il modello di business che la società intende perseguire per fare breccia nel mercato private della Penisola. “Una volta che il cliente ci ha individuato come suo gestore di fiducia, ha la possibilità di scegliere la banca depositaria” osserva il dirigente. “Poichè le banche italiane tendono a non accettare manager esterni, lavoriamo già da diversi anni con banche svizzere presenti sul territorio italiano. Noi ci occupiamo della gestione discrezionale, mentre la banca viene scelta dal cliente: è così che concepiamo il servizio alla clientela private”. Nel mirino, come obiettivo di lungo termine, anche le gestioni di private equity “per cui siamo in attesa dell’OK da parte del regolatore”. 

 

La società spiega di essere del tutto MiFID compliant. “Ci aspettiamo che con MiFID II la trasparenza che ci ha sempre contraddistinto venga definitivamente riconosciuta”, afferma Calef. “L’anno prossimo, quando arriveranno i rendiconti dei vari intermediari, i clienti potranno vedere l’insieme di tutti i costi diretti ed indiretti applicati”.

 

Quali commissioni applica Notz Stucki? “Sulla parte di wealth management partiamo da 0,5% per le fee di gestione e 5% per quelle di performance con high watermark annuo”, precisa Calef. “Questo significa che le performance fee non si pagano finchè non si supera la performance più alta raggiunta, a testimonianza di come puntiamo a selezionare i migliori talenti della gestione”.

 

Completano la branch milanese di Notz Stucki Mario Tassistro, con delega al private asset management, e il private client advisor Alessandro Boris.

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