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CheBanca! raccolta super, infornata di banker e nuove sedi

10/14/2022 | Daniele Riosa

Gianluca Talato, direttore centrale commerciale e vice-direttore generale della banca, con un’intervista ad AdvisorOnline, svela gli obiettivi della Rete da qui alla fine dell'anno fiscale


“L’obiettivo è di rafforzare ulteriormente la rete Wealth con l’inserimento di 15 nuovi advisor entro la fine del nostro anno fiscale nel giugno 2023. Per quel che riguarda la raccolta abbiamo in previsione una crescita di poco più di un miliardo entro la stessa data”. Gianluca Talato, direttore centrale commerciale e vice-direttore generale di CheBanca!, con un’intervista ad AdvisorOnline, svela gli obiettivi della Rete da qui alla fine all fine dell'anno fiscale. E sull’espansione territoriale dice: “Guardiamo con interesse a Ferrara. Stesso discorso per la Toscana, dove guardiamo alle piazze di Siena, Arezzo, Lucca e Viareggio”.

Quali profili state cercando per allargare la vostra Rete?
“La nostra è una squadra in continua crescita. Oggi la rete proprietaria di CheBanca! si avvale di 350 Advisor nel segmento affluent e di 160 Advisor Wealth. Il potenziamento riguarda prevalentemente il mondo wealth che ha visto l’ingresso di circa 15 nuovi professionisti all’anno, ma guardiamo con interesse anche alle figure affluent, segmento nel quale stiamo crescendo con una media di dieci nuovi advisor all’anno. Abbiamo un processo di selezione molto strutturato che parte dall’analisi delle competenze del private banker/professionista della consulenza, prosegue con la valutazione dell’esperienza nel ruolo e verifica la ‘continuità’ di relazione con la clientela del territorio di ciascun candidato. A fare la differenza tuttavia sono la condivisione del nostro percorso di crescita e dell’approccio alla clientela da parte del candidato, e quindi la condivisione dei ‘valori’ che ogni nostro consulente deve avere nel proprio Dna, dalla trasparenza, al fair price da applicare alla clientela”.

Quali obiettivi di raccolta, reclutamento e miglioramento del servizio vi siete dati da qui alla fine dell’anno?
“L’obiettivo è di rafforzare ulteriormente la rete Wealth con l’inserimento di 15 nuovi advisor entro la fine del nostro anno fiscale (giugno 2023) e siamo confidenti di poterlo raggiungere. I profili sono distribuiti su tutta la rete a livello nazionale, anche su piazze ad alto potenziale dove non siamo ancora presenti. Ad esempio, guardiamo con interesse a Ferrara. Stesso discorso per la Toscana, dove guardiamo alle piazze di Siena, Arezzo, Lucca e Viareggio. Per quel che riguarda gli obiettivi di raccolta abbiamo in previsione una crescita poco più di un miliardo da qui alla fine di giugno 2023. La bontà del nostro modello ci consente di procedere a passo spedito verso i target prefissati, nonostante le difficoltà dei mercati. Siamo ai vertici nelle classifiche di customer satisfaction con un trend in crescita anche nella recente analisi di luglio quando i mercati erano già pesantemente al ribasso. Questo ci sprona a implementare con continuità nuove soluzioni/servizi per mantenere una eccellente customer experience; volendone citare una, da aprile abbiamo introdotto il servizio di trading online attraverso l’App CheBanca! con un ottimo gradimento da parte della nostra clientela”.  

Come può il consulente gestire l’emotività data dall’incertezza attuale e dalla conseguente volatilità dei mercati?
“Non è la prima volta che i nostri gestori si trovano a dover gestire la relazione con il cliente in un ambiente finanziario caratterizzato da incertezza ed elevata volatilità. Ricordo la crisi legata al Covid 19 nel 2020, il 2018 con mercati azionari ed obbligazionari pesantemente al ribasso, solo per citare le più recenti. Quindi in questo come negli altri casi, lo sforzo non è solo quello di mantenere una maggior vicinanza al cliente, ma anche di evidenziare le opportunità che i mercati presentano in fasi come questa. La nostra clientela ad esempio soffre come per i nostri competitor sul mondo equity, ma sulla componente obbligazionaria è posizionata in modo perfetto per cogliere le nuove opportunità legate alla ripresa dei rendimenti. Questo perché abbiamo mantenuto un forte sovrappeso sul cash o su strumenti come le ramo1 non impattate dal recente rialzo dei tassi e dall’allargamento degli spread”.

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