Tempo di lettura: 1min

Passaggi generazionali, con più beneficiari a rischio l'esenzione

6/3/2020 | Stefano Massarotto – partner Facchini Rossi Michelutti Studio Legale Tributario

La scissione asimmetrica nei cinque anni fa perdere l’esenzione sui trasferimenti delle società di famiglia


I passaggi generazionali delle aziende e delle società di famiglia sono agevolati da una norma (l’art. 3, comma 4-ter del D.Lgs. n. 346/1990) che prevede l’esenzione dall’imposta sulle successioni e donazioni, nel rispetto di alcune condizioni. Ma se il controllo della società viene trasmesso a più beneficiari, questi devono detenere – per almeno cinque anni – la partecipazione di controllo in comproprietà tra di loro (e i diritti dei comproprietari sono esercitati da un rappresentante comune).

 

Così, nel caso in cui tre eredi, che hanno ricevuto in comunione ereditaria una partecipazione di controllo usufruendo dell’esenzione dall’imposta di successione, effettuano – nei cinque anni - una scissione asimmetrica della società detenuta in comunione ereditaria, in cui ciascuno dei beneficiari acquisisce il controllo di un’unica società senza ricevere partecipazioni nelle altre società, l’operazione di scissione comporta la decadenza dall’esenzione dall’imposta sulle successioni e donazioni.

 

È questa, nei fatti, la risposta all’interpello n. 115 del 28 maggio 2020, l'Agenzia delle Entrate ha affermato che la scissione asimmetrica nei cinque anni  “comporta lo scioglimento (seppur parziale) della comunione ereditaria” e “ non si realizza il mantenimento o integrazione del controllo delle società beneficiarie da parte dei tre Eredi, ex-comproprietari, che avevano acquisito, in comune e pro indiviso, la quota di partecipazione che consentiva a detta comunione il controllo della Società”.

Condividi

Seguici sui social

Cerchi qualcosa in particolare?