Tempo di lettura: 8min

Banca Intermobiliare in ripresa, nel 2020 rosso di 11 milioni

2/11/2021 | Redazione Private

Un dato però in forte miglioramento rispetto ai meno 38,78 milioni contabilizzati nell’esercizio precedent


Il consiglio di amministrazione di Banca Intermobiliare di Investimenti e Gestioni S.p.A. si è riunito per l’approvazione degli schemi di bilancio consolidato al 31 dicembre 2020. Nonostante gli impatti della crisi sanitaria legata al diffondersi del Covid-19, Banca Intermobiliare ha regolarmente proseguito, sulla base del piano strategico 2019-2024, il processo di rafforzamento, trasformazione e rilancio del Gruppo, gestendo questa fase con la consueta attenzione e cura che, per tradizione, riserva ai clienti proseguendo le attività senza alcuna interruzione e discontinuità.

Tra i pochi operatori indipendenti sul mercato del wealth management, Banca Intermobiliare continua il suo percorso di riposizionamento, rafforzando la centralità dei propri clienti anche attraverso l’erogazione di servizi di consulenza a elevato valore aggiunto per la gestione e l’ottimizzazione del patrimonio complessivo (finanziario, reale, immobiliare e corporate).

RISULTATI DI CONTO ECONOMICO

Il margine d’intermediazione al 31 dicembre 2020 si attesta a 46,9 milioni, in riduzione del 16,3% rispetto al 31 dicembre 2019 (56,0 milioni):
• il margine d’interesse si attesta a 8,8 milioni, in diminuzione del 27,2% rispetto al 2019 (12,1 milioni). In particolare, si registra una riduzione degli interessi attivi della clientela per effetto della progressiva contrazione delle esposizioni creditizie (impieghi vivi al 31 dicembre 2020 pari a 156,0 milioni;162,5 milioni al 31 dicembre 2019). In riduzione anche il contributo del portafoglio titoli bancario. Gli interessi passivi si sono sensibilmente ridotti principalmente per i minori oneri verso la clientela sui depositi; • le commissioni nette annue ammontano 30,1 milioni, in riduzione dell’11,0% rispetto all’analogo periodo del 2019 (33,8 milioni), inclusive di performance fees per 4,6 milioni (4,4 nel 2019);
• il risultato dell’operatività finanziaria si attesta a 8,0 milioni, in riduzione rispetto all’esercizio precedente (10,2 milioni; -21,1%) che aveva però beneficiato, nel corso del III trimestre, di una rilevante quota di dividendi straordinari su fondi di investimento detenuti in proprietà. Se si limita il confronto ai realizzi e al risultato dell’attività di copertura sui titoli del portafoglio bancario, il cui contributo nell’intero 2020 è pari a 4,7 milioni, si registra un miglioramento di circa 2,6 milioni. 

Il portafoglio di negoziazione ha contribuito per Euro 3,3 milioni (3,8 milioni al 31 dicembre 2019). Grazie alle iniziative di cost management i costi operativi sono risultati pari a 55,1 milioni, in riduzione del 24,9% rispetto all’esercizio precedente (73,4 milioni), con un cost/income pari al 117,7%, in calo rispetto al valore relativo all’esercizio 2019 (131,1%) e a quello relativo al primo semestre 2020 (122,0%):nel corso del 2020 le spese per il personale sono risultate pari a 28,1 milioni, in diminuzione del 29,4% rispetto all’esercizio 2019 (39,8 milioni) grazie alla riduzione del personale conseguente all’accordo raggiunto con le organizzazioni sindacali e approvato dall’assemblea dei lavoratori a fine 2019 (dipendenti al 31 dicembre 2020 pari a 249 unità; dipendenti al 31 dicembre 2019 pari a 394 unità);
• le altre spese amministrative, pari a 24,9 milioni, registrano una riduzione del 15,2% rispetto all’esercizio precedente (29,3 milioni), grazie alle iniziative di contenimento e razionalizzazione dei costi e alla minore contribuzione di alcuni oneri straordinari che avevano condizionato il 2019, quali quelli connessi alla migrazione del sistema informatico;
• gli ammortamenti operativi ammontano a 3,4 milioni, in diminuzione rispetto all’esercizio 2019 (4,2 milioni), che era stato anche condizionato da oneri straordinari significativi derivanti da impairment di alcuni software gestionali. Il risultato della gestione operativa, esclusi i costi di ristrutturazione one-off, pur negativo per 8,3 milioni, risulta in deciso miglioramento rispetto all’esercizio precedente (negativo per 17,4 milioni) grazie alla implementazione delle iniziative funzionali al riequilibrio economico- patrimoniale previste dal piano strategico 2019-2024 e realizzate a partire dagli ultimi mesi del 2019. Analogamente, il risultato ante imposte seppure negativo per 10,7 milioni risulta in significativo miglioramento rispetto al 2019 (negativo per 38,4 milioni); la differenza rispetto al risultato della gestione operativa è riconducibile principalmente a:
• i costi di ristrutturazione one-off, pari a 2,0 milioni (14,6 milioni al 31 dicembre 2019);
• le rettifiche di valore nette su crediti, negative per 1,1 milioni (positive per 0,9 milioni al 31 dicembre 2019). In aumento gli indici di copertura sui crediti, sia performing che non performing, anche a seguito dell’aggiornamento degli scenari prospettici in relazione al mutato contesto macroeconomico;
• il contributo complessivo delle rettifiche di valore nette su strumenti finanziari e degli accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri, che risulta trascurabile, mentre aveva contribuito positivamente per 3,5 milioni al 31 dicembre 2019;
• il risultato delle partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto, positivo per 0,7 milioni (-14,9%) e interamente riconducibile alla quota di competenza del risultato di periodo della partecipazione in BIM Vita S.p.A., detenuta al 50% con UnipolSai Assicurazioni S.p.A. (Unipol Gruppo).
La perdita dell’operatività corrente al netto delle imposte ammonta a 11,0 milioni, in miglioramento rispetto all’esercizio 2019 (perdita per 38,7 milioni), dopo aver determinato il carico fiscale corrente e differito negativo. In sede di predisposizione della presente situazione consolidata e in continuità con quanto effettuato con riferimento alle perdite fiscali del 2017, del 2018 e del 2019, non si è provveduto a stanziare le Deferred Tax Assets (DTA) derivanti dalla perdita fiscale del periodo 2020.
La perdita consolidata si attesta a 11,0 milioni (in miglioramento rispetto alla perdita, pari a 38,8 milioni, registrata al 31 dicembre 2019). La perdita consolidata del Gruppo risulta in miglioramento rispetto all’esercizio precedente, attestandosi a 11,0 milioni (perdita di 38,8 milioni al 31 dicembre 2019; -71,6%) dopo la determinazione delle quote di pertinenza dei terzi (per le quote di minoranza della controllata BIM Insurance Brokers S.p.A.).

AGGREGATI PATRIMONIALI

La raccolta totale da clientela ammonta, al netto delle duplicazioni, a 4,5 miliardi, in riduzione rispetto ai valori di fine 2019 ( 5,1 miliardi al 31 dicembre 2019; -11,1%) ma in parziale ripresa (+5,1%) rispetto ai minimi di 4,3 miliardi osservati al 31 marzo 2020. La raccolta diretta rimane costante a 0,6 miliardi, mentre la raccolta indiretta si attesta a 3,9 miliardi (4,4 miliardi al 31 dicembre 2019; -10,6%), di cui investita per 2,4 miliardi in prodotti gestiti e 1,3 miliardi in prodotti amministrati.

Nel corso dei primi mesi del 2020, l’ammontare della raccolta totale da clientela ha risentito degli andamenti fortemente negativi dei mercati finanziari conseguenza della pandemia del Covid-19, in ripresa solo nell’ultimo trimestre. Il portafoglio crediti verso la clientela è pari a 194,0 milioni (209,8 milioni al 31 dicembre 2019; -7,6%), con impieghi vivi che si attestano a 156,0 milioni (162,5 milioni al 31 dicembre 2019; -4,0%).

Nel corso del 2020 è proseguita l’attività di de-risking che prevede la cessazione dell’attività di erogazione alla clientela corporate e l’adozione di politiche di erogazione focalizzate principalmente sui crediti cosiddetti lombard. Gli impatti sui mercati finanziari e sul contesto economico della pandemia del Covid-19 sono stati continuamente monitorati, anche con riferimento ai possibili riflessi sulle esposizioni creditizie. L’esposizione residua netta dei crediti deteriorati ammonta a 27,4 milioni (34,6 milioni al 31 dicembre 2019; -20,6%), pari al 14,1% del portafoglio crediti verso la clientela e con un tasso di copertura del 35,1%, in aumento sia rispetto al 31 dicembre 2019 (28,9%), sia rispetto al 30 giugno 2020 (30,1%).

Relativamente alle assunzioni macroeconomiche connesse all'applicazione del calcolo delle rettifiche su crediti secondo il principio IFRS 9, si segnala che sono stati considerati scenari prospettici aggiornati, in grado di tener conto del mutato contesto macroeconomico in conseguenza della crisi sanitaria. La posizione finanziaria netta verso le banche e controparti centrali risulta a debito per 28,5 milioni (a debito per 146,7 milioni al 31 dicembre 2019). I crediti verso le banche e controparti centrali ammontano a 79,3 milioni, in flessione rispetto al dato di fine 2019 (110,8 milioni al 31 dicembre 2019; -28,4%), mentre i debiti si attestano a 107,9 milioni (257,5 milioni al 31 dicembre 2019; -58,1%) con un decremento di 118,2 milioni.

Tra le posizioni di debito sono inclusi i saldi dell’operatività sul mercato MTS Repo, avviata ad inizio marzo, al fine di consentire alla BANCA di cogliere opportunità di approvvigionamento a fronte dell’utilizzo in garanzia di titoli governativi detenuti nel portafoglio di proprietà, diversificando le fonti di provvista rispetto alle controparti bancarie.

L’esposizione complessiva in strumenti finanziari ammonta a 361,1 milioni (604,9 milioni al 31 dicembre 2019: -40,3%) e risulta principalmente costituita dal portafoglio bancario. Le attività finanziarie iscritte nel portafoglio bancario, riconducibili ai business model HTC&S e HTC, sono decrementate (586,2 milioni al 31 dicembre 2019 versus 343,9 milioni al 31 dicembre 2020).

Tali portafogli sono caratterizzati da un’elevata concentrazione in titoli di debito, che rappresentano la quasi totalità del portafoglio titoli, e sono costituiti principalmente da titoli di debito governativi italiani, primariamente destinati all’attività di tesoreria. Il patrimonio netto contabile consolidato alla data del 31 dicembre 2020 ammonta a 77,1 milioni (88,1 milioni al 31 dicembre 2019) dopo aver contabilizzato una perdita di periodo pari a 11,0 milioni (38,8 milioni al 31 dicembre 2019). Il patrimonio netto contabile individuale si attesta invece a 67,8 milioni ( 78,8 milioni al 31 dicembre 2019). Per quanto riguarda la vigilanza prudenziale consolidata, alla data del 31 dicembre 2020 il CET1 Ratio e il Total Capital Ratio Phased-in si attestano a 25,48% (29,27% al 31 dicembre 2019) a fronte di Fondi Propri per 102,0 milioni (126,3 milioni al 31 dicembre 2019) e di Risk Weighted Asset (RWA) pari a 400,3 milioni (431,5 milioni al 31 dicembre 2019).

La riduzione nei coefficienti di vigilanza da inizio anno è principalmente ascrivibile alla quota di adeguamento 2020, da re-includere nel CET1, per l’applicazione del regime transitorio (phased-in) relativo alla prima applicazione (First Time Adoption o FTA) del principio contabile IFRS9 sulle posizioni creditizie, per la quasi totalità oggetto di cartolarizzazione nel corso del 2018. Alla data del 31 dicembre 2020 l’indicatore di liquidità LCR (Liquidity Coverage Ratio) è pari a 193% (182% al 31 dicembre 2019), superiore alla soglia regolamentare del 100%.

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?