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Azionario emergente: croce o delizia?

5/17/2017 | Nordea

Dopo un esordio brillante, il 2017 potrebbe continuare a sorprendere positivamente. Il profilo di rischio/rendimento dell’asset class rimane interessante


Da inizio 2017, i mercati emergenti hanno registrato in generale buoni risultati, sovraperformando in media i mercati sviluppati.

 

Molti paesi sono stati testimoni di sviluppi positivi in ambito politico, ad esempio la vittoria nello stato indiano più popoloso del principale partito del paese che ha ulteriormente consolidato il consenso intorno alla figura del Presidente Modi o la speranza che l’entrata in carica della nuova amministrazione, a seguito dell’impeachment del presidente Park in Korea, riesca finalmente a garantire stabilità politica e a promuovere gli stimoli fiscali di cui il paese ha bisogno.

 

Un ulteriore effetto positivo sugli emergenti è giunto dalla Turchia, dove la rielezione di Erdogan ha dissipato l’incertezza sui mercati. Anche il Messico ha recuperato terreno dopo le preoccupazioni causate dagli effetti negativi che l’elezione del presidente Trump avrebbe potuto avere sull’economia del paese, mentre sono rimasti un po’ indietro il Brasile, che nonostante abbia risolto molti dei problemi politici mostra ancora una crescita sotto le attese e il Sud Africa, appesantito dal significativo rischio politico.

 

Ci sono molti elementi che supportano la tesi ‘mercati emergenti’ per il resto del 2017. Innanzitutto gli indicatori macroeconomici rimangono positivi e lasciano sperare per una crescita solida nonostante la Cina stia riducendo l’accesso al credito. Le aziende mantengono fondamentali solidi e gli utili societari continuano a sorprendere in maniera positiva, soprattutto in Asia ex Cina. Il settore tecnologia sembra avere le prospettive più interessanti. Infine, le valutazioni medie per le società dei mercati emergenti rimangono depresse rispetto ai mercati sviluppati.

 

Tuttavia per navigare le diverse opportunità di mercato, è importante conoscere anche i fattori di rischio che potrebbero deviare le buone prospettive degli emergenti. Senza dubbio la Fed è uno dei principali attori. L’atteggiamento relativamente accomodante della banca centrale americana che ha segnalato di voler procedere con un rialzo moderato e graduale dei tassi ha catalizzato i rendimenti positivi degli ultimi mesi. Un atteggiamento di questo tipo lascia spazio di manovra alle banche centrali dei paesi emergenti per agire attivamente invece di “correre ai ripari” tamponando gli effetti di una politica americana più rigida. Molte autorità centrali dei paesi emergenti hanno infatti già provveduto a tagliare i tassi nel corso del 2017, per cui gli investitori dovrebbero monitorare attentamente quello che accade sul fronte Fed.

 

Un altro elemento che storicamente ha influenzato la performance dei paesi emergenti è stato il rafforzamento del dollaro USa. Pertanto, se la crescita sull’altra sponda dell’Atlantico dovesse rivelarsi particolarmente vigorosa e la Fed decidesse di accelerare il passo, questo dovrebbe generare un rafforzamento del dollaro e un conseguente deflusso di investimenti sugli emergenti.

 

Infine, le prospettiva di crescita globale, attualmente molto positiva, addirittura a livelli registrati prima della crisi finanziaria globale, potrebbe anch’essa generare volatilità in virtù della natura ‘esportatrice’ di molte economie emergenti e della loro dipendenza dal prezzo delle commodities.

 

Prospettive e opportunità di investimento Anche se la volatilità potrebbe incrementarsi nel corso dell’anno a seguito del rally messo a segno da inizio anno, si ritiene che i fondamentali alla base delle attrattive valutazioni correnti lasciano ben sperare per il proseguimento dell’anno. Il 2017 potrebbe continuare a sorprendere positivamente, in particolare se consideriamo che le attuali aspettative di crescita sono piuttosto deboli. In generale il profilo di rischio/rendimento dell’asset class rimane interessante e gli investitori non dovrebbero tralasciarla semplicemente in virtù delle performance già realizzate.

 

Da inizio anno, il Nordea 1 – Emerging Stars Equity Fund ha generato un rendimento del 15,98% in classe retail superando l’indice MSCI Emerging Market di oltre il 2% (fonte bloomberg al 30 aprile 2017). Si tratta di un fondo a gestione attiva, di tipo bottom-up che nella fase di selezione utilizza sia fattori di screening finanziari sia fattori di screening di responsabilità sociale. Spesso, si pensa che investire in aziende ‘responsabili’ significa dover rinunciare a performance interessanti. In realtà il fondo, lanciato a marzo 2011, ha ampiamente dimostrato in oltre 6 anni di poter conseguire performance migliori (+12,38%) rispetto al mercato (-4,01%) e gestire meglio, le fasi di forte rischio grazie proprio alla selezione di aziende che gestiscono meglio i rischi sociali, ambientali e di governance.

 

Con circa 2,3 miliardi di dollari di masse in gestione e 5 stelle Morningstar nella categoria dei fondi Azionari Paesi Emergenti, il Nordea 1 – Emerging Stars Equity Fund è sicuramente una delle ‘stelle’ più brillanti del firmamento Nordea.

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