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Family office e private bank sempre più vicini al private equity

10/25/2017

L'industria ringrazia i "grandi patrimoni" che nel primo semestre hanno sostenuto la raccolta. Il 2017 è, però, privo di grandi operazioni.


L'industria del private equity ringrazia il mondo del private banking e dei family office che, in un anno poco entusiasmante, si è dimostrato molto vicino al settore monitorato dall'associazione AIFI. È questa una delle evidenze emerse nel corso della presentazione dei dati del mercato italiano del private equity, venture capital e private debt relativi al primo semestre 2017. "L'Italia continua ad essere un paese attrattivo e dinamico, ma il mercato del private equity ha vissuto un semestre poco esaltanti. Anche se i dati complessivi sono positivi, l'assenza di deal importanti ci offre un quadro poco entusiasmante" ha commentato Innocenzo Cipolletta, presidente AIFI  nel corso della conferenza stampa che ha visto la partecipazione anche di Francesco Giordano, Partner di PwC Transaction Services, e Anna Gervasoni (nella foto), Direttore Generale AIFI.

 

Quest'ultima ha avuto il compito di presentare i risultati dell’analisi condotta dall'associazione, in collaborazione con PwC - Transaction Services e relativa alla prima parte dell’anno chiusa conun ammontare investito pari a 1,9 miliardi di euro, in calo del 61% rispetto ai 4,9 miliardi di euro al 30 giugno 2016, anche a causa di grandi deal. Se, infatti, si escludono i large e mega deal il risultato è positivo a +24% ovvero 1 miliardo di euro (erano 805 milioni nei primi sei mesi dell’anno precedente). Un dato che non entusiasma ma che ha fatto emergere la "crescente attenzione da parte degli investitori privati che, guidati da private bank e family office, hanno iniziato a guardare al mondo del private equity con maggiore interesse" ha spiegato Anna Gervasoni evidenziando così la tendenza del settore a spostarsi verso i grandi patrimoni.

 

"Avremmo preferito registrare un altro trend ma siamo di fronte a un trend non dissimile dal contesto internazionale" ha aggiunto Giordano che invita a guardare alla crescita degli investimenti “proprio nel segmento che meglio caratterizza l’Italia ovvero le PMI”.

  

Tornano ai dati il numero delle operazioni del semestre è in linea con il primo semestre 2016: 139 contro i precedenti 138. Il fundraising di mercato è pari a 1,2 miliardi, in crescita del 61% rispetto ai 721 milioni del primo semestre 2016; se si considerano solo i soggetti privati il numero scende a 453 milioni di euro. Investitori individuali e family office sono stati la principale fonte della raccolta privata con il 48% del totale; ancora scarsamente presente il contributo di assicurazioni che hanno investito solo il 2%. In crescita, infine, l’apporto dei fondi pensione e casse di previdenza che hanno partecipato per il 12%.

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