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Cliente private, in portafoglio solo lo 0,5% di alternativi

9/5/2019 | Daniele Riosa

Massari (AIPB): “Tra le barriere che ne ostacolano la crescita c’è certamente la soglia minima dei 500mila euro per l'accesso a questi prodotti"


 AIPB - Associazione Italiana Private Banking, è stata tra i protagonisti all’evento Fondi di Investimento Alternativi: MIV il Mercato per i Veicoli che Investono in Economia Reale organizzato da Borsa Italiana a Milano durante l’Italian Equity Week. (LEGGI LE TABELLE CON TUTTI I DATI DELLA PRESENTAZIONE DI AIPB)

Nell’ambito della tavola rotonda Il posizionamento degli asset owner italiani, Antonella Massari, segretario generale dell’associazione, intervenuta assieme a Patrizia Misciattelli delle Ripe, fondatrice e presidente di AIFO, Edoardo Marullo Reedtz, responsabile studi finanziari di ANIA e Davide Squarzoni, amministratore delegato di Prometeia Advisor SIM, ha snocciolato alcuni dati importanti: “Nell’ultimo anno è cresciuta molto la percentuale dei clienti di private banking che si dichiarano disponibili a investire una parte del loro patrimonio con un orizzonte temporale di lungo periodo (10 anni) per ottenere performance soddisfacenti e, se possibile, cogliere l’opportunità di beneficiare di agevolazioni fiscali. Molto rilevante è anche il numero delle famiglie benestanti interessate a valutare opportunità di investimento in economia reale e, in particolare, in attività produttive, in quanto generatrici di occupazione e reddito (64%) per poter svolgere un ruolo importante nelle dinamiche di sviluppo del Paese (63%)”.

Non mancano però le note dolenti: Antonella Massari rileva come “nonostante il momento di mercato sia favorevole ad una crescita degli investimenti privati in Fondi di investimento Alternativi, il loro peso risulta però ancora troppo limitato (0,5%) rispetto al totale degli asset gestiti dal private banking pari a circa 800 miliardi di Euro. Tra le barriere che ne ostacolano la crescita c’è certamente la soglia minima dei 500mila euro per l'accesso ai prodotti alternativi che è troppo elevata; Abbassare tale quota riteniamo sarebbe utile per far crescere il potenziale di questi investimenti. Così come sarebbe importante aumentare il numero dei veicoli, oggi quantitativamente ancora troppo limitati”.

“Il settore del private banking – conclude il segretario generale di AIPB - può fare molto per lo sviluppo di questi strumenti. Ad esempio formando i propri consulenti, spingendo i produttori ad ampliare l’offerta e a partecipare al processo di formazione di consulenti e clienti e dialogando con le istituzioni e le autorità per introdurre normative che possano agevolare i risparmiatori benestanti a entrare meno timidamente in questo mercato. I tempi sono maturi ma tutti gli stakeholder devono fare la loro parte”.

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