Gli strumenti finanziari sono forme contrattuali attraverso le quali gli operatori economici si accordano per trasferire moneta nello spazio (ossia per effettuare e ricevere dei pagamenti), per trasferire moneta nel tempo (ossia per concedere o ricevere credito) o per trasferire il rischio riguardante incasso o pagamenti futuri e incerti.
A seconda di quale fra le tre appena indicate sia la funzione principale si distinguono strumenti di pagamento (come gli assegni bancari o le carte di credito), strumenti di investimento/finanziamento (come i depositi bancari, le azioni, i mutui, le obbligazioni, ecc) e strumenti di fronteggiamento del rischio (come le assicurazioni o gli swap).
Gli strumenti di investimento/finanziamento (detti anche, rispettivamente, attività e passività finanziarie) vengono tradizionalmente distinti in due famiglie: gli strumenti creditizi (o non negoziabili) e gli strumenti mobiliari (o negoziabili o, semplicemente, titoli). Gli strumenti creditizi (come il mutuo o il deposito a risparmio) presentano un rilevante grado di personalizzazione del rapporto tra i contraenti (per esempio tasso di interesse, garanzie personali o reali, modalità di rimborso, ecc.) e, pertanto, se da un lato hanno il pregio di adattarsi bene ad esigenze specifiche o particolari, non si prestano ad essere trasferiti da un soggetto ad un altro e neanche ad essere frazionati.
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