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Etf in ripresa ad ottobre

11/6/2015 | Alessandro Chiatto

Secondo quanto riporta il consueto barometro di Lyxor, a cura di Marlène Hassine, head of Etf Research, la raccolta netta di nuovi capitali durante il mese si è attestata a 5,8 miliardi di euro


Ottobre interlocutorio per il mercato europeo degli Etf, i quali hanno dato segnali di ripresa. Secondo quanto riporta il consueto barometro di Lyxor, a cura di Marlène Hassine, head of Etf research, la raccolta netta di nuovi capitali durante il mese si è attestata a 5,8 miliardi di euro, in linea con la media annuale. Le masse in gestione totali sono in rialzo del 24% rispetto alla fine del 2014, a quota 448 miliardi, tenuto conto del notevole aumento delle valutazioni del mercato (+9%). 

 

I flussi relativi agli Etf obbligazionari statunitensi e a quelli azionari emergenti a livello globale hanno beneficiato di un contesto di accresciuta propensione al rischio. I flussi verso gli Etf fixed income europei hanno evidenziato un recupero, sulla scia delle speranze di un ampliamento del QE alimentate dalle dichiarazioni del Presidente della BCE Mario Draghi.

 

Gli afflussi verso gli Etf azionari hanno registrato un leggero aumento a quota 2,2 miliardi di euro, un livello tuttavia ancora inferiore alla media annua di 3 miliardi. Con l'affievolirsi della probabilità di un innalzamento dei tassi d'interesse da parte della Fed entro fine anno, gli investitori hanno ricominciato a puntare sui mercati emergenti, principalmente tramite Etf sui mercati emergenti globali, che hanno infatti segnato un massimo su base annua con afflussi per 869 milioni di euro. I flussi verso gli Etf azionari dell'Asia emergente rimangono negativi a 112 milioni, ma in rialzo rispetto ai disinvestimenti pari a 752 milioni registrati ad agosto.

 

Di contro, le azioni dei mercati sviluppati sono state interessate da afflussi limitati (1 miliardo), riflettendo la scarsa attrattiva delle valutazioni nell'attuale dinamica economica e degli utili. I flussi si sono rivelati prossimi allo zero per gli Etf azionari statunitensi e giapponesi. Gli afflussi verso gli Etf azionari europei hanno toccato il livello più basso da giugno 2015 con 669 milioni di euro.

 

Gli afflussi verso gli ETF indicizzati al fixed income hanno registrato un vigoroso recupero attestandosi a EUR 3,5 mld. Un aspetto interessante è che tali afflussi riguardano tutte le categorie. I flussi verso gli Etf sui titoli di Stato europei (1,2 miliardi) si avvicinano al record su base annua. Le obbligazioni societarie dei mercati sviluppati hanno beneficiato di un contesto più propizio, toccando quota 807 milioni nel segmento investment grade e 659 milioni in quello high yield. È interessante notare come quasi tre quarti dei flussi verso le obbligazioni corporate investment grade abbiano riguardato gli Etf statunitensi, in quanto il mercato USA ha tratto vantaggio dai rendimenti superiori e dall'attenuarsi dei timori relativi all'innalzamento dei tassi di interesse. Anche le indicizzazioni obbligazionarie dei mercati emergenti si sono rivelate favorevoli, con afflussi pari a 388 milioni dopo 5 mesi di disinvestimenti.

 

I flussi relativi alle commodity hanno registrato un buon andamento attestandosi a 90 milioni, con flussi positivi verso gli ETF globali su commodity, a fronte di deflussi per 71 milioni sui metalli preziosi.

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