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Ancora un trimestre in rosso per i PIR

10/21/2022

L'attuale volatilità dei mercati e l'instabilità politica potrebbero continuare a influenzare negativamente gli afflussi nella seconda parte dell'anno. I dati Assogestioni, l’Osservatorio PIR e le stime di Intermonte


Secondo i dati preliminari, anche nel terzo trimestre la raccolta dei PIR è stata negativa. A settembre, Assogestioni ha segnalato deflussi dai fondi PIR ordinari nel secondo trimestre 2022 per 196 milioni di euro, portando il saldo totale del primo semestre a 35 milioni di euro. Il dato è leggermente migliore di quello anticipato dall'Osservatorio PIR del Sole 24 Ore, che stimava 234 milioni di euro di deflussi nel secondo quarto. A fine giugno le masse gestite si sono attestate a 17,5 miliardi di euro, in calo rispetto ai 19,8 miliardi di euro di fine marzo (-11,6%), chiaramente a causa dell'andamento dei mercati. Per quanto riguarda i PIR alternativi, la raccolta nel secondo trimestre 2022 è stata di 153 milioni di euro, in accelerazione rispetto al primo trimestre (83 milioni di euro), con un dato a un anno di 236 milioni di euro e masse gestite a 1,44 miliardi di euro (rispetto agli 1,8 miliardi di euro a fine marzo).

 

Secondo l'Osservatorio PIR, i deflussi sono proseguiti anche in luglio e agosto, rispettivamente con -63 e -57 milioni di euro, portando il dato annuale a -155 milioni di euro. L'attuale volatilità dei mercati e l'instabilità politica potrebbero continuare a influenzare negativamente gli afflussi nella seconda parte dell'anno.

 

Nelle stime di Intermonte, per quanto riguarda i PIR ordinari, la recente volatilità e l'incertezza del mercato dovrebbero continuare, almeno nel breve periodo, e probabilmente limiteranno gli afflussi nei prossimi mesi. “Per quanto riguarda le nostre previsioni di afflussi per il 2022, abbiamo già evidenziato come fossero basate su ipotesi troppo aggressive” spiegano gli analisti. “Alla luce dello scenario attuale e dei recenti dati preliminari del PIR monitor, confermiamo la nostra posizione prudente: la nostra stima di afflussi per il 2022 è di 52 milioni di euro e notiamo che la visibilità rimane bassa, sia a causa del contesto generale di mercato, sia per la specifica transizione politica italiana post-elettorale. Nel lungo termine, le nostre ipotesi si basano sull'aspettativa che l'interesse per questo prodotto rimanga piuttosto alto grazie al beneficio fiscale e, dal punto di vista del distributore, al fatto di poter contare su un impegno a lungo termine da parte dell'investitore”.

 

Intermonte illustra le principali ipotesi alla base delle attuali stime. Per il 2022, si ipotizza una raccolta lorda da parte dei nuovi sottoscrittori di PIR pari a 90 milioni di euro. Per quanti sottoscrivono PIR in modo continuativo, gli esperti prevedono che la raccolta complessiva nel secondo anno sarà pari a una parte della somma accantonata nel primo anno (dal 35% al 40% nel nostro modello); nei restanti anni (cioè dal terzo al quinto anno) prevediamo una raccolta stabile, pari in media al 60% degli investimenti effettuati nel secondo anno. Infine, si calcola che l'ammontare del capitale che verrà ritirato dagli investitori che decideranno di uscire dal fondo prima del termine dei cinque anni (per qualsiasi motivo) sia pari circa al 3,5% degli asset under management nel 2022 e oltre.

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