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Real Estate USA, il mercato si sta surriscaldando

12/17/2021 | Daniele Riosa

Ann-Katrin Petersen (Allianz Global Investors): “Nelle ultime settimane è apparso sempre più chiaro che i canoni di affitto influiscono sull’inflazione dei prezzi al consumo negli Stati Uniti”


“La settimana che precede il Natale potrebbe rivelarsi relativamente tranquilla, almeno in termini di pubblicazione di dati”. Questa è la previsione di Ann-Katrin Petersen, vice president, global & economics strategy di Allianz Global Investors.

“Nelle ultime settimane - argomenta l’esperta - gli indicatori economici erano in linea con una stabilizzazione della crescita globale. Dopo un terzo trimestre deludente, l’economia USA (la prima al mondo) ha ripreso slancio. I consumi privati, cui sono ascrivibili circa due terzi del PIL statunitense, beneficiano tuttora del sostegno offerto da un mercato del lavoro solido. A tal proposito, i dati su spesa e reddito personali, nonché sulle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione, saranno resi noti giovedì. In controtendenza rispetto all’Europa, dove i timori circa l’aumento dei contagi da Covid-19 e le nuove restrizioni hanno già eroso il sentiment dei consumatori, negli USA la fiducia dei consumatori dovrebbe confermarsi solida. In generale, malgrado le maggiori incertezze sul fronte pandemico, continuiamo a prevedere una crescita più lenta ma comunque superiore al potenziale il prossimo anno. La rotazione regionale dovrebbe proseguire”.

“Un’altra questione rilevante - sottolinea la manager - sarà quella dell’inflazione. Con ogni probabilità, dai dati sulle vendite di abitazioni nuove ed esistenti trasparirà ancora un prossimo surriscaldamento del mercato residenziale USA. Nelle ultime settimane è apparso sempre più chiaro che i canoni di affitto influiscono sull’inflazione dei prezzi al consumo negli Stati Uniti. Alla luce della divergenza delle politiche monetarie sulle due sponde dell’Atlantico, nel breve periodo non si esclude una certa forza dell’USD. Sebbene numerose banche centrali abbiano avviato la chiusura dei piani di emergenza varati allo scoppio della pandemia, la Bank of Japan conferma la sua politica monetaria espansiva. In Giappone l’inflazione è salita sopra lo zero, soprattutto in seguito all’impennata dei prezzi dell’energia (il dato sarà reso noto venerdì), ma le pressioni sottostanti sui prezzi si confermano modeste nonostante le strozzature sul fronte dell’offerta a livello mondiale”.

“La ripresa economica – conclude Ann-Katrin Petersen - è stata troppo debole (il PIL infatti si è contratto in cinque degli scorsi otto trimestri) e per ora non si registra alcuna accelerazione della crescita salariale”.

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