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Gli istituzionali scommettono su logistica e residenziale

2/5/2021 | Redazione Private

Per quanto riguarda le intenzioni di investimento, più della metà dei rispondenti si aspetta un’attività in linea con il 2020. Il sondaggio “Investor Intentions” di CBRE


CBRE, leader mondiale nella consulenza immobiliare, presenta il risultato dei sondaggio “Investor Intentions” condotta su un significativo campione di investitori istituzionali nazionali e internazionali per comprendere e prevedere le strategie di investimento. I risultati sono stati presentati, in occasione della sesta edizione di Perspective, l’evento dedicato ai trend del Real Estate. 

Dalla ricerca “Investor Intentions” è emerso che, secondo gli investitori, il PIL potrà tornare ai livelli pre-pandemia solo a partire dal 2023 (60%), ma per il 44% degli intervistati il settore del Real Estate sarà sostenuto dalle politiche monetarie della BCE e la maggior parte ritiene che le condizioni del credito rimarranno favorevoli (61%). La pandemia ha messo al centro degli interessi degli investitori la tenant retention, come conseguenza dell’aumento delle richieste di riduzione dei canoni d’affitto nel corso del 2020. Per il 77% degli investitori, queste richieste continueranno anche nel 2021 e in molti si aspettano ritardi nei pagamenti (66%) o richieste di rental holidays (47%).

Per quanto riguarda le intenzioni di investimento, più della metà dei rispondenti si aspetta un’attività in linea con il 2020, mentre si abbassa leggermente la percentuale di chi si aspetta volumi di investimento superiori (36%).

Le asset class più interessanti del 2021 saranno la Logistica Last mile (per il 72% dei rispondenti), gli sviluppi residenziali (col 61% di preferenze), la logistica tradizionale (indicata come settore più attraente dal 57%) e il settore NPL (che raccoglie il 45% dell’interesse). Buono anche il risultato di Hotels e Healthcare (preferite rispettivamente dal 40% e dal 39% dei rispondenti).

L’asset class residenziale è ritenuta un settore interessante in cui investire dall’85% degli intervistati. Gli ostacoli principali allo sviluppo di questo comparto sono l’eccessiva frammentazione della proprietà (per il 25% degli intervistati) e la scarsa qualità dello stock esistente(16%). Per la Logistica, gli investitori non si aspettano attività di repricing (56%): per il 29% è addirittura plausibile che la competizione nel settore porti ad acquistare a prezzi superiori a quelli richiesti. Più variegato il range di risposte per le altre asset class.

In merito all’impatto atteso del remote/smart working sulla domanda di spazi a uso uffici, la maggior parte degli investitori (48%) si aspetta una riduzione di massimo il 10%. Il 55% degli intervistati si dice propenso a investire in spazi affittati a operatori Flex, ma per il 76%la flexoccupancy non dovrebbe andare oltre il 30% dello spazio disponibile.

Cresce il focus sulle tematiche ESG: il 12% dichiara di non prendere in considerazione asset che non rispecchiano i criteri più moderni in materia e per il 57% degli intervistati la sostenibilità è uno dei più importanti fattori nella scelta di un asset o comunque gioca un ruolo importante. In relazione alle aspettative sugli yield degli asset prime, gli intervistati concordano per la maggior parte su una buona tenuta dei rendimenti degli uffici stabilizzati, su nuove compressioni nel settore Logistica e ulteriori incrementi per i settori Retail e Hotels.

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